A prima vista sembrerebbe che le quotazioni del gruppo bancario guidato da Carlo Messina stiano attraversando una fase borsistica interlocutoria. Da un esame più attento del grafico emerge, invece, che i corsi piano piano si stanno avviando verso un livello molto importante che, se violato al rialzo, potrebbe essere in grado di portare l’azione verso il gap down aperto il 24 gennaio scorso a quota 2,34 euro (con eventuale richiusura a 2,40 euro).
Il sopracitato livello, che attualmente gravita intorno a 2,22 euro è l’incrocio con una trend line discendente di breve periodo (linea verde nel grafico), partita con il massimo relativo del 6 gennaio scorso a 2,588 euro e formatasi con l’unione dell’altro massimo relativo a 2,492 euro battuto il 20 gennaio.
A far protendere gli operatori verso una fase moderatamente rialzista è anche il fatto che Intesa Sanpaolo è sostenuta da una trend line ascendente (linea rossa nel grafico), partita dal minimo del 30 settembre 2016 a 1,852 euro e venutasi a creare dall’unione con il minimo del 28 novembre a 1,936 euro.
Altra nota positiva, è poi la circostanza che il corso azionario ha ritestato una trend line discendente (linea blu) violata a rialzo il 7 dicembre a 2,29 euro ritestata con la serie di minimi registrati tra l’8 e il 10 febbraio scorsi a 2,11 euro. L’attuale impostazione grafica potrebbe essere gravemente compromessa con un eventuale ritorno delle quotazioni sotto la soglia, non solo psicologica, di 2 euro.