In un contesto di mercato volatile, nel 4° trimestre 2016 Banca Mediolanum ha riportato una riduzione del margine di intermediazione del 19% a 283,1 milioni, imputabile alla riduzione delle commissioni nette a 195,9 milioni (-26,1% a/a) al cui interno però le commissioni di gestione hanno segnato un progresso del 9,5% a 223,4 milioni. L’utile netto si è attestato a 88,5 milioni, dopo aver scontato l’aumento dei costi operativi e oneri di natura non ricorrente per circa 25 milioni. Il Cet1, pari al 20%, risulta tra i più alti nel panorama bancario italiano.
Nel quarto trimestre 2016 il gruppo Banca Mediolanum ha riportato un margine di intermediazione di 283,1 milioni, in contrazione del 19% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Tale andamento è riconducibile alla riduzione delle commissioni nette a 195,9 milioni (-26,1% a/a), in particolare quelle riferite alla componente di performance fee maggiormente influenzata dalla volatilità del mercato, scese da 147,2 a 77,6 milioni. Positivo, invece, l’andamento delle commissioni di gestione, salite a 223,4 milioni dai 204,1 milioni del pari periodo del 2015. Questo grazie anche alla dinamica positiva della raccolta dei fondi comuni.
Gli oneri operativi, in cui sono inclusi anche contributi di sistema per 15,8 milioni, hanno segnato un incremento del 24,8% a 158,1 milioni.
L’aumento degli oneri operativi ha impattato sul risultato netto di gestione, sceso a 123,1 milioni (-44% a/a), nonostante la diminuzione delle rettifiche su crediti da 4,2 milioni a 1,9 milioni.
L’utile netto si attesta a 88,5 milioni (-30,4% a/a), dopo aver contabilizzato accantonamenti e oneri straordinari per 24,6 milioni, in cui è inclusa la svalutazione del 42% dell’investimento da 40 milioni nel fondo Atlante (pari a 16,8 milioni) e imposte per 10 milioni.
Il risultato finale ha comunque consentito al cda di proporre un dividendo unitario di 0,24 euro che, unito all’acconto da 0,16 euro per azione già distribuito nello scorso mese di novembre, porta la cedola totale a 0,40 euro azione, in miglioramento di oltre il 30% rispetto ai 0,30 euro per azione distribuiti a valere sul risultato del 2015.
Dal lato patrimoniale il gruppo riporta un’ottima patrimonializzazione, con il Cet1 che si esprime al 20%, uno dei più alti del sistema bancario italiano.