Il gruppo energetico spagnolo ha annunciato di aver chiuso il 4° trimestre dello scorso esercizio con ricavi in lieve flessione dello 0,7% su base annua a 7,68 miliardi, mentre L’Ebitda ha segnato un incremento del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2015 posizionandosi a 2,08 miliardi. Alla base di questo dato positivo il maggior contributo proveniente dalle attività in Spagna e negli Stati Uniti, specialmente nel business delle reti e, con riferimento alla sola Spagna, nella vendita di energia dove i margini sono aumentati.
L’Ebit è balzato del 61,8% su base annua a 1,3 miliardi grazie al venir meno degli alti accantonamenti che avevano pesato sul 4° trimestre 2015 con riferimento alla centrale termoelettrica di Longannet (2.304 MW), Regno Unito, alla fine di marzo 2016.
Iberdrola ha archiviato l’ultimo trimestre del 2016 con utile netto pari a 663,3 milioni, in sensibile aumento del 32,2% rispetto al pari periodo 2015 grazie anche alla diminuzione degli oneri finanziari netti. Alla luce di questi ottimi risultati il Consiglio di Amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,31 euro per azione, che si confronta con la cedola unitaria minima di 0,28 euro proposta a valere sull’utile netto del 2015.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 è sceso a 29,41 miliardi dai 28,42 miliardi di fine settembre, con un costo medio del debito che è stato pari al 3,49% rispetto al 3,46% dei primi nove mesi del 2016 (4,05% nel 2015). Nel periodo in esame gli investimenti netti effettuati sono aumentati dell’8,6% su base annua a 1,22 miliardi.
Positiva la reazione delle azioni Iberdrola alla Borsa di Madrid, che alle ore 11:15 guadagnano lo 0,6% a fronte di un indice Ibex 35 (+0,1%) e di un Euro Stoxx 600 Utilities (+0,1%) sostanzialmente invariati.