Dopo un avvio positivo, Piazza Affari vira in negativo appesantita dai titoli finanziari. Intorno alle 11:50 il Ftse Mib segna un -0,9% a 18.870 punti. In calo anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%), mentre resistono poco sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra.
Sul fronte macro, in Germania l’indice Ifo sulla fiducia alle aziende tedesche di febbraio si è attestato a 111 punti, superando le attese degli analisti che stimavano una lettura a 109,7 punti. Positivi anche l’indicatore relativo alle condizioni attuali, salito a 118,4 punti rispetto ai 116,7 punti del consensus, e quello sulle aspettative, cresciuto a 104 punti contro i 103 punti previsti dagli economisti.
Diffusa inoltre la seconda lettura preliminare del Pil del quarto trimestre in Uk, che ha registrato un +0,7% su base trimestrale contro il +0,6% del consensus e del terzo trimestre. Su base annuale, il Pil ha segnato un +2%, inferiore al 2,2% atteso.
L’Eurostat ha poi pubblicato l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona di gennaio, che ha confermato la stima preliminare su base annua segnando un +1,8%, mentre su base mensile ha registrato un -0,8% rispetto al +0,5% di dicembre.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’Istat ha diffuso i dati definitivi sull’inflazione di gennaio, cresciuta dello 0,3% su base mensile e dell’1% su base annuale, rispetto al +0,9% della stima preliminare. Si tratta del dato tendenziale massimo da agosto 2013. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,7% su base congiunturale e aumenta dell’1% in termini tendenziali (la stima preliminare era +0,7%).
Intanto sul mercato dei cambi, l’euro arretra nei confronti del dollaro, con l’EUR/USD sceso in area 1,05. In rialzo invece lo yen sia sulla moneta unica (EUR/JPY a 118,9) che sul biglietto verde (USD/JPY a 113,2), dopo le dichiarazioni del presidente della BoJ Haruiko Kuroda che ha definito ridotte le chances di nuovi tagli dei tassi in territorio ancor più negativo.
Tra le materie prime, ritraccia il petrolio dopo il rialzo di ieri con il Brent (-0,6%) a 56,3 dollari e il Wti (-0,5%) a 54,1 dollari.
Sull’obbligazionario, in lieve aumento lo spread Btp-Bund a 195 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,22 per cento.
Tornando a Piazza Affari, male i finanziari con BANCO BPM (-4,6%), BANCA MEDIOLANUM (-4,3%), AZIMUT (-4%), UBI (-2,2%) e UNICREDIT (-1,7%).
Giù anche INTESA (-1,2%), mentre il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha dichiarato che la quota detenuta da GENERALI (-0,1%) nell’istituto non impedisce un’eventuale offerta sul Leone di Trieste.
Proseguono gli acquisti, invece, su STM (+2,7%) in scia all’upgrade degli analisti di Barclays da equalweight a overweight, con target price a 16,5 euro. Bene anche FERRAGAMO (+0,7%), LUXOTTICA (+0,6%) e CNH (+0,4%).
Fuori dal paniere principale, FINCANTIERI (+3,3%) ha firmato un Memorandum of Agreement vincolante con Carnival e China State Shipbuilding per la costruzione di due navi da crociera e ulteriori quattro in opzione. Un accordo che ha il valore di 1,5 miliardi di dollari per le prime due navi.