A 15 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano in frazionale rialzo, preannunciando un avvio positivo per le borse europee, dopo l’ennesimo poker di record messo a segno ieri sera da Wall Street.
Incerti, invece, i listini asiatici, che in mattinata hanno registrato variazioni contenute, ad eccezione di Hong Kong in rialzo dello 0,9 per cento. Ad alimentare gli acquisti nella giornata di ieri ha contribuito il rialzo del petrolio, che è proseguito anche stamattina con il Wti in area 54,4 dollari al barile. Oggi si terrà inoltre, a Vienna, un incontro fra i Paesi Opec e non Opec per esaminare l’andamento dei tagli alla produzione.
Per quanto riguarda l’Europa, occhi puntati su Bruxelles, dove verrà presentato il rapporto della Commissione Europea sul debito italiano, da cui potrebbe scaturire un’eventuale procedura d’infrazione per debito eccessivo. Pier Carlo Padoan ha comunque rassicurato che la manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta dalla Commissione si farà e il ministro delle finanze tedesche, Wolfgang Schaeuble, ha affermato che la Germania non ha intenzione di ammonire pubblicamente l’Italia sul deficit.
L’agenda macroeconomica odierna si presenta particolarmente ricca di appuntamenti. Istat ed Eurostat diffondono i dati di gennaio sui prezzi al consumo rispettivamente in Italia e nell’Eurozona. In Germania sono attesi gli indici IFO di febbraio sulla fiducia delle imprese e sulle aspettative, mentre nel Regno Unito verrà pubblicato il dato sul Pil del quarto trimestre.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, in programma le richieste ipotecarie settimanali e le vendite di case esistenti (con variazione mensile) di gennaio. Inoltre, in serata, verranno pubblicate le minute della prima riunione dell’anno del Fomc (31 gennaio-1 febbraio).
A Piazza Affari, occhi puntati sui petroliferi, in grande spolvero ieri in scia al rialzo del greggio. Da seguire con particolare attenzione ENI, sostenuto ieri anche dalla promozione di Goldman Sachs, e TENARIS, che diffonde oggi i risultati del 2016.
Riflettori accesi su BANCA MEDIOLANUM, dopo il calo della seduta precedente innescato dalla cautela dell’Ad Massimo Doris sulle prospettive per il 2018 in merito a net interest income e performance fees.
Da seguire inoltre, fra gli industriali, PRYSMIAN, spinta ieri dalla commessa da 300 milioni con la Réseau de Transport d’Électricité (RTE).
Fuori dal listino principale, si segnala la riunione dei soci Finint, holding che controlla SAVE e fa capo a Enrico Marchi e Andrea de Vido, con quest’ultimo intenzionato a liquidare la propria partecipazione nello scalo veneto.