Prosegue a ritmi blandi la seduta odierna per i principali listini europei che intorno alle 12:00 mostrano rialzi di pochi centesimi. Il Ftse Mib di Milano viaggia intorno alla parità, così come il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid che perdono i guadagni della mattinata. Recupera invece terreno il Dax di Francoforte che avanza dello 0,3%, mentre come fanalino di coda troviamo il Ftse 100 di Londra che cede lo 0,2 per cento.
I verbali della Fed di ieri sera, pur indicando la possibilità che un rialzo dei tassi avvenga abbastanza presto, hanno messo in evidenza come solo pochi membri del board ritengano una stretta monetaria già possibile a marzo, il che raffredda le ipotesi di un intervento nella prossima riunione.
L’agenda macroeconomica prevede la diffusione nel pomeriggio di un aggiornamento sul mercato del lavoro statunitense, con le richieste di sussidio alla disoccupazione e le scorte di petrolio Eia. In Italia l’Istat rende noto che a dicembre 2016 è stata rilevata una flessione generalizzata delle vendite al dettaglio.
Dal lato commodities il petrolio continua a recuperare terreno dopo il calo di ieri, con Brent e Wti che tornano rispettivamente in area 56,6 (+1,3%) e 54,3 (+1,3%) dollari al barile. Ieri il rapporto preliminare dell’Api, l’associazione dei produttori a stelle e strisce, ha stimato un calo di 884 mila barili nella scorsa settimana.
Intanto, permangono in Europa le tensioni in vista delle elezioni in Olanda e soprattutto in Francia, con le conseguenti preoccupazioni sulla tenuta dell’euro. Il cambio EUR/USD è sostanzialmente stabile e scambia a 1,055. La moneta unica mantiene anche la posizione sullo yen con EUR/JPY a 119,4.
Sui mercati obbligazionari continua a salire, seppur di poco, lo spread, che si porta a 196 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,23 per cento.
A Piazza Affari, svetta SAIPEM (+2,8%) sostenuta dal rialzo del prezzo del Brent e del Wti. Oggi si riunirà il cda sui conti 2016.
Ancora in rialzo STM (+1,6%) che ha incassato i giudizi positivi di diverse banche d’affari tra cui MainFirst che ha rivisto al rialzo il target price.
Tra i finanziari spicca MEDIOBANCA (+1%) con Morgan Stanley che ha migliorato il target price sul titolo.
Sostanzialmente invariata UNICREDIT (+0,1%) nel giorno in cui termina l’esercizio dei diritti per l’aumento di capitale da 13 miliardi, che dovrebbe registrare una sottoscrizione pressoché integrale dell’operazione.
Segno meno per GENERALI (-0,5%) dopo aver dichiarato che intende rafforzare la sua presenza nei Paesi asiatici in cui può vantare già una presenza consolidata, con un particolare focus sulla Cina, e l’America Latina.
Si placano gli acquisti su TENARIS (-0,3%) in attesa della conference call dopo i conti approvati ieri, che hanno evidenziato risultati economici in calo sul pari periodo 2015 ma nel complesso in linea con le stime degli analisti.
Nella parte bassa del listino troviamo CNH (-1,3%), nonostante le vendite di autocarri in Europa nel mese di gennaio sono cresciute dell’8% secondo quanto riportato da ACEA (The European Automobile Manufacturers’ Association).