RWE – Preliminari 2016: pesano i maxi accantonamenti per il nucleare

Ieri la seconda utility tedesca ha pubblicato alcuni dati preliminari relativi all’esercizio 2016 (i conti definitivi verranno presentati il prossimo 14 marzo). I risultati operativi si sono attestati nella parte superiore dell’intervallo della guidance, con l’Ebitda rettificato a 5,4 miliardi (guidance 5,2-5,5 miliardi) e l’Ebit adjusted a 3,1 miliardi (guidance 2,8-3,1 miliardi).

RWE ha archiviato il 2016 con una perdita netta preliminare di 5,7 miliardi. Il risultato netto è negativo a causa dalle pesanti svalutazioni per 4,3 miliardi (di cui 3,7 per gli impianti di generazione in Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Turchia) rese necessarie dal difficile contesto del mercato energetico. A ciò si sono aggiunti circa 6,8 miliardi a titolo di accantonamenti al fondo governativo per l’energia nucleare, imposto da una legge tedesca approvata alla fine del 2016 per lo smaltimento delle scorie, nonché 800 milioni conseguenti dalla svalutazione dei derivati. Il risultato finale preliminare, rettificato delle poste straordinarie, riporta un utile netto di 0,8 miliardi, al di sopra della guidance societaria pari a 0,5-0,7 miliardi.

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto la sospensione del pagamento del dividendo 2016 alle azioni ordinarie e di distribuire una cedola unitaria pari a 0,13 euro a quelle privilegiate. A partire dal 2017 RWE prevede di pagare un dividendo di 0,5 euro ad entrambe le categorie di azioni e, negli anni successivi, di mantenere questo livello come valore minimo.

L’IPO di Innogy, società nata dallo spin-off da RWE dei business relativi alle rinnovabili e al retail e quotata alla Borsa di Francoforte dallo scorso 7 ottobre, ha consentito un rafforzamento della struttura finanziaria e una considerevole riduzione del debito per 2,8 miliardi rispetto alla fine del 2015. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 è infatti sceso a 22,7 miliardi.

Intorno alle ore 11 della seduta odierna il titolo RWE è in calo dello 0,7% a fronte del DAX di Francoforte invariato (+0,1%) e di uno Stoxx Europe 600 Utilities in flessione dello 0,45 per cento.