Tenaris – 4Q 2016, conti in linea con attese ma bassa la visibilità

Tenaris ha archiviato il quarto trimestre 2016 evidenziando un calo dei ricavi e degli utili operativi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma mantenendosi in linea con le stime degli analisti. Il fatturato ammonta a 1.046 milioni di dollari (-23,8% a/a, -8% t/cons) ed Ebitda a 172 milioni (-19% a/a, -1,3% t/cons). Fatturato e margine operativo lordo soffrono sia il calo dei volumi che dei prezzi sul pari periodo, mentre sul terzo trimestre 2016 i volumi segnano un inversione di tendenza. L’Ebit è a 5,8 milioni (-63,3% a/a; +57,2% t/cons) e il Ros è in lieve calo a/a dello 0,6 per cento allo 0,6 per cento. L’utile è pari a 24 milioni, in forte aumento dal rosso di 45 milioni del pari periodo. Il dividendo è stato tagliato da 0,45 dollari a 0,41 dollari. Il titolo resta molto caro sui multipli e le attese di un miglioramento consistente dell’Ebitda è atteso nella seconda metà dell’anno. I prezzi sono in calo a 16 euro (-1,3%).

Tenaris archivia il quarto trimestre 2016 con ricavi a 1.046 milioni di dollari (-23,8% a/a, -8% t/cons) ed Ebitda a 172 milioni (-19% a/a, -1,3% t/cons). Le vendite soffrono sia di un calo dei volumi che dei prezzi. Se invece facciamo un confronto con il mese precedente le sales sono cresciute del 6%, segnando la fine di un periodo di due anni di calo consecutivo delle vendite nei trimestri. L’Ebitda, nonostante l’impegno alla razionalizzazione dei costi paga il calo dei prezzi. Il margine è però in aumento di 100 basis point.

L’Ebit ammonta a 5,8 milioni (-63,3% a/a; +57,2% t/cons) e il Ros è in lieve calo a/a dello 0,6 per cento allo 0,6 per cento. L’utile ante imposte ammonta a 24 milioni, in netto progresso, beneficiando soprattutto del risultato positivo delle società a patrimonio netto. L’utile netto ammonta a 24 milioni, in forte aumento dal rosso di 45 milioni del pari periodo.

Se scomponiamo le vendite per business e area geografica notiamo che i tubi senza saldatura sono aumentati del 4% a 458 milioni usd, mentre quelli saldati cedono il 54% a 67 milioni.

Da un punto di vista geografico invece a guidare i ribassi anno su anno è stato il Sud America con un calo del 52% a 212 milioni, a causa della minor attività del drilling e di tubi OCTG in Argentina, e il Nord America a 336 milioni (-31%). Stabili invece le vendite in Europa a 122 milioni (+2% a/a) poiché il calo del Nord Europa legato a ragioni stagionali è stato compensato dalle maggiori vendite all’industria degli idrocarburi e del power generation. Aumentano vistosamente quelle in Medio Oriente (+38% a/a). Sul terzo trimestre 2016 invece Nord America, Middle East e Asia Pacifico vedono un incremento delle vendite rispettivamente del 19%, 10% e 12 per cento.

Il cash flow operativo nel trimestre è stato pari a 79 milioni, risentendo dell’aumento del circolante di 211 milioni. La posizione finanziaria netta continua a essere positiva a 1,4 miliardi, contro le attese del mercato per 1.367 milioni. Il cda proporrà all’assemblea del 3 maggio un dividendo di 0,41 dollari per azione, per un totale di circa 484 milioni di dollari. Il dividendo proposto è inferiore a quello dell’anno precedente che era di 0,45 dollari, per complessivi 531 milioni.

Per quanto riguarda il 2017, il management evidenzia che nel Nord America si è effettuato un rapido recupero delle perforazioni di scisto, poiché gli operatori dello shale stanno aumentando gli investimenti. Un recupero ovviamente sostenuto dal rialzo del prezzo della materia prima. Nel resto del mondo però la ripresa degli investimenti è ancora contenuta e si prevede in calo per il terzo anno consecutivo. Nel complesso il management si aspetta un incremento delle vendite nel corso del 2017 grazie al Nord America e un robusto portafoglio ordini nel Medio Oriente. Rimane di debolezza la situazione dei prezzi poiché i primi rialzi evidenziati in Nord America fanno i conti con i prezzi bassi fissati nel backlog nel Middle Est. L’Ebitda del primo trimestre 2017 dovrebbe essere in linea con il quarto 2016, anche se il miglioramento effettivo è atteso nella seconda metà dell’anno.