Da inizio febbraio le quotazioni del gruppo guidato da Francesco Caio oscillano tra la resistenza statica posizionata a 6,10 euro e il supporto, sempre statico, individuabile in area 5,90 euro, mostrando così una forza relativa decisamente superiore a quella dei principali titoli bancari, ma anche a quella delle azioni del risparmio gestito.
Non è escluso che questa fase laterale possa proseguire fino alla pubblicazione dei risultati del quarto trimestre del 2017 prevista per il prossimo 15 marzo, a meno che non ci siano dei forti movimenti (al rialzo/al ribasso) di mercato.
Da un punto di vista operativo, l’eventuale apertura di una posizione rialzista su Poste Italiane rimane subordinata al breakout della sopracitata resistenza a 6,10 euro, che dovrà essere confermata dal superamento di una prima media mobile a 50 sedute, attualmente passante in area 6,128 euro, e da una seconda media mobile a 200 osservazioni, attualmente in transito poco sotto 6,20 euro. In questo scenario, il target rialzista è individuabile in area 6,45/6,47 euro, cioè sul massimo dello scorso 3 gennaio.
Un eventuale scenario ribassista potrebbe, invece, materializzarsi nel caso in cui i titoli del gruppo controllato dal Tesoro italiano tornino al di sotto del supporto statico posto a 5,90 euro, con un primo obiettivo in area 5,80. Si tratta del minimo relativo toccato nella seduta del 31 gennaio, al di sotto del quale il successivo livello da monitorare è in area 5,70 euro.