Apertura debole per le borse europee, con il Ftse Mib di Milano che intorno alle 9:20 segna un -0,3 per cento. In negativo anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre resiste sopra la parità l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Riparte in area 200 punti base lo spread Btp-Bund con il rendimento del decennale italiano al 2,22%, sempre sotto pressione a causa dell’incertezza politica derivante dai prossimi appuntamenti elettorali, soprattutto in Francia.
Sul fronte macro, in Italia vengono diffusi il dato di dicembre sul fatturato industriale e sugli ordini all’industria, oltre agli indici di fiducia delle imprese e dei consumatori di febbraio. Moody’s inoltre comunicherà la revisione del merito di credito di Austria, Germania e Grecia, sui cui si esprimerà anche Fitch.
Dagli Usa arriveranno invece il dato sulla vendita di nuove case a gennaio (attesa crescita dal precedente 0,53 milioni) e l’indice di fiducia delle famiglie dell’Università del Michigan.
Intanto sul mercato dei cambi l’EUR/USD si riporta in area 1,06, mentre l’USD/JPY si mantiene sostanzialmente stabile a 112,7 e l’EUR/JPY a 119,4.
Tra le materie prime, la discesa del dollaro favorisce l’oro, che viaggia a 1.254 dollari l’oncia, mentre il petrolio scambia in lieve territorio negativo con il Brent (-0,3%) a 56,4 dollari e il Wti (-0,3%) a 54,3 dollari.
Tornando a Piazza Affari, volatile UNICREDIT (+0,1%) dopo che l’aumento di capitale ha fatto il pieno di adesioni dai soci con il diritto di opzione raggiungendo il 99,8% delle nuove azioni sottoscritte al prezzo di 8,09 euro. Sempre tra i bancari, ancora deboli BANCO BPM (-1,5%), INTESA (-0,7%), BPER (-0,5%).
Bene LEONARDO (+2,2%), che ha chiuso il 2016 con ricavi pari a circa 12 miliardi, in calo dell’8% su base annua ma in linea con le stime. L’Ebitda ammonta a 1,25 miliardi, in crescita del 4% a/a e sopra le attese del 21% (rispetto a 1 miliardo del consensus). Anche il Ros di conseguenza si fissa al 10,4 per cento, 110 punti base al di sopra dei valori 2015. Indebitamento finanziario netto a 2,8 miliardi cala del 15% sul pari periodo e batte le attese a 3 miliardi. Approvato inoltre il Piano Industriale 2017-2021.
Fresca di risultati anche SAIPEM (-5,1%), che crolla dopo che i dati preconsuntivi hanno mostrato un quarto trimestre nel complesso debole rispetto al pari periodo 2015.
Giù MEDIASET (-1,2%) dopo i conti deboli di Mediaset Espana e dopo la notizia che il presidente di Vivendi Vincent Bollorè è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di aggiotaggio nell’ambito della scalata a Mediaset. Debole anche FCA (-1,3%), che rientra in negoziazione dopo essere stata sospesa in avvio.