Dopo una partenza debole le borse europee incrementano ulteriormente le perdite nel corso della mattinata e intorno alle 12:15 si attestano tutte in territorio negativo, appesantite ancora dalle incertezze politiche nel Vecchio Continente. Il Dax di Francoforte cede l’1,2%, seguito dal Cac 40 di Parigi (-1,1%) e dal Ftse Mib di Milano (-1%). Leggermente migliori le performance del Ftse 100 di Londra (-0,6%) e dell’Ibex 35 di Madrid (-0,4%).
Sul fronte macro l’Istat ha diffuso i dati relativi agli ordini industriali di dicembre e alla fiducia di imprese e consumatori a febbraio. I primi sono cresciuti del 2,8% rispetto a novembre, registrando il terzo incremento mensile consecutivo per una crescita congiunturale nel quarto trimestre pari all’1,7 per cento.
L’indice sulla fiducia dei consumatori è invece diminuito a 106,6 punti dai 108,6 di gennaio, (consensus 108,7 punti). Positivo invece il dato relativo alle sole imprese manifatturiere, salito a 106,3 punti dai 105 del mese precedente, oltre le attese degli analisti (104,6).
Dagli Usa arriveranno invece il dato sulla vendita di nuove case a gennaio (attesa crescita dal precedente 0,53 milioni) e l’indice di fiducia delle famiglie dell’Università del Michigan.
Da segnalare inoltre che in giornata Moody’s comunicherà la revisione del merito di credito di Germania e Austria, oltre che sulla Grecia su cui si esprimerà anche Fitch.
Intanto sul Forex l’EUR/USD resta poco sotto la soglia di 1,06, con il biglietto verde indebolito in parte dai crescenti dubbi sulle politiche di Trump oltre che dalle dichiarazioni del segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, che ha preannunciato una riforma fiscale entro agosto ma ha ammesso che l’impatto per quest’anno sarà limitato. Ancora in rialzo lo yen, con il cambio USD/JPY a 112,4 e l’EUR/JPY a 119.
Tra le materie prime, la discesa del dollaro favorisce l’oro, che viaggia a 1.258 dollari l’oncia, mentre il petrolio cede circa mezzo punto percentuale con il Brent a 56,3 dollari e il Wti a 54,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta stabile in area 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,21%, ancora sotto pressione a causa dell’incertezza politica in Europa derivante dai prossimi appuntamenti elettorali, soprattutto in Francia.
Tornando a Piazza Affari, continua a correre LEONARDO (+3,7%), che ha chiuso il 2016 con ricavi in calo dell’8% su base annua ma in linea con le stime, Ebitda in crescita del 4%, sopra le attese, ed indebitamento finanziario netto in diminuzione del 15% sul pari periodo, migliore delle stime. Approvato inoltre il Piano Industriale 2017-2021.
Vendite diffuse sui bancari, tra cui spiccano in negativo BANCO BPM (-4,6%) e UNICREDIT (-3,1%), il cui aumento di capitale ha fatto il pieno di adesioni dai soci con il diritto di opzione raggiungendo il 99,8% delle nuove azioni sottoscritte al prezzo di 8,09 euro.
Crolla in fondo al listino SAIPEM (-5,5%), dopo che i dati preconsuntivi hanno mostrato un quarto trimestre nel complesso debole rispetto al pari periodo 2015.
In ribasso ma stabile sui valori dei primi minuti MEDIASET (-1,4%) dopo i conti deboli di Mediaset Espana e la notizia che il presidente di Vivendi Vincent Bollorè è indagato dalla Procura di Milano per ipotesi di aggiotaggio nell’ambito della scalata a Mediaset.
In lieve calo PRYSMIAN (-0,6%), che si è aggiudicata una nuova commessa per la realizzazione di un’interconnessione ad alta tensione in corrente continua (HVDC) tra Francia e Gran Bretagna, attraverso il tunnel della Manica.