Unicredit – Grande successo per l’aumento di capitale

Adesione al 99,8% per l’aumento di capitale di Unicredit. Un successo notevole, che dimostra che se c’è un progetto chiaro e c’è qualcuno che è disposto a metterci la faccia, come ha fatto l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, impegnandosi in prima persona, il mercato risponde.

Certo è un ottimo segnale anche per l’Italia. Quando l’operazione è stata annunciata qualche mese fa era tutt’altro che sicuro che tutto potesse filare così liscio. Non vi è dubbio che la situazione della banca di piazza Gae Aulenti fosse ben diversa da quella di Montepaschi, ma la clamorosa bocciatura da parte del mercato al progetto della banca di Siena, a cavallo del voto sul referendum, lasciavano una certa inquietudine sulla possibile risposta dei grandi fondi internazionali.

Ma il coraggio e la visione strategica mostrati dal manager francese sono piaciuti al mercato. Mustier ha scelto una strada non scontata, opposta da quella seguita fino a quel momento dalla banca, che puntava a non chiedere nuovi mezzi finanziari al mercato rimanendo di conseguenza ingessata dal peso dei crediti deteriorati che ne frenavano la strategia. E il titolo ne continuava a soffrire, creando tensioni tra gli azionisti.

La via indicata dal manager francese è stata, invece, quella di una profonda ristrutturazione, con un aumento di capitale quasi doppio rispetto all’ammontare che rumoreggiava qualche mese prima il mercato. Una ricapitalizzazione accompagnata dalla cessione di alcuni gioielli di famiglia come Banca Pekao, Pioneer e una quota di Fineco, ma soprattutto legata alla cessione di un pacchetto da 17,7 miliardi di sofferenze. Cifra che riporta l’esposizione dell’istituto a livelli sostenibili.

Una strada che potrà segnare un percorso anche per gli altri istituti che si trovano nella situazione di essere gravati dal pesante fardello degli npl. E che comunque porta un clima più positivo e di fiducia per l’intero sistema creditizio tricolore. La riprova che, di fronte a un progetto interessante di ristrutturazione, i grandi fondi esteri sono disposti a tornare a puntare sul Bel Paese.