Mediobanca – Rientra il timore su Generali

Intesa dice no a Generali ed il suo principale azionista, Mediobanca, riprende coraggio ma non abbassa la difesa perché quanto si è verificato in questo inizio 2017 ha messo in luce ancora una volta, con più intensità del passato, le debolezze in cui si agita la galassia.

Generali, come ricordano gli operatori, si è trovata nel non simpatico ruolo di preda. Un angolo da cui uscirne non sarà nè immediato nè semplice. Ed una prova si potrà avere da come il mercato reagirà alle ipotesi di sviluppo organico, anche se accompagnato da una ulteriore sforbiciata ai costi. Pochi infatti credono che ciò possa bastare per porre il colosso delle polizze triestino in grado di respingere le avance dei suoi pretendenti.

Ed una riflessione analoga emerge pure dall’analisi del comportamento del suo principale azionista, quella Mediobanca che sino ad ora non ha avuto il coraggio di assecondare quelle ricapitalizzazioni che avrebbero concesso a Generali di seguire un percorso di sviluppo analogo a quello attuato dai due colossi europei oggi distanti anni luce: Allianz ed Axa.

Ma c’è pure altro in quanto, suggeriscono i soliti critici, le debolezze in cui si muove Mediobanca emergono anche da una analisi delle scelte, non solo quelle strategiche, attuate dopo la dipartita del fondatore, Enrico Cuccia, e del suo delfino, Vincenzo Maranghi.

Due figure di grande spessore, non solo morale, anche se lo loro scelte sono state poi duramente criticate pur senza mai giungere a mettere in dubbio comportamenti più che agnostici tanto che hanno prestato per decenni la loro opera con uno stipendio decisamente modesto se confrontato con le decine di milioni che si sono “assegnati” i loro successori. E tutto ciò, completano i critici sull’argomento, senza particolari risultati sul tema della creazione di valore.

E forse è anche per questo che Mediobanca resta uno degli anelli deboli della catena di controllo su una delle poche società “finanziarie” con profilo internazionale come Assicurazioni Generali. Una società strategica per il sistema Italia anche perché gestisce circa 500 miliardi di asset essendo uno dei principali operatori nel settore e seguito a distanza ravvicinata da Banca Intesa, il leader del comparto fra i bancari.

Riflessioni la cui valenza è ancor più significativa se solo si pensa che alcuni trienni or sono la stessa Mediobanca aveva posto al vertice dei propri obiettivi di piano un ruolo globale nel risparmio gestito.