Avvio sopra la parità per le borse europee, in attesa del discorso di domani al Congresso del presidente Usa Donald Trump, con gli investitori che sperano di ricevere maggiori dettagli sulla riforma fiscale annunciata negli scorsi giorni.
Intorno alle 9:15 Milano risulta la migliore piazza del Vecchio Continente, con il Ftse Mib che segna un +0,8 per cento. Bene anche il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%).
Sul fronte macro, usciranno in mattinata i dati sull’inflazione spagnola di febbraio e l’indice sulla fiducia al consumo dell’Eurozona. In arrivo dagli Usa, invece, i dati sugli ordinativi dei beni durevoli di gennaio.
Intanto tra le valute, il dollaro recupera qualche posizione sull’euro con il cambio EUR/USD in area 1,058, mentre si mantiene sostanzialmente stabile sullo yen con l’USD/JPY a 112,2. In discesa la sterlina, con il GBP/USD a 1,241 in scia a nuove indiscrezioni di un possibile nuovo referendum secessionista in Scozia.
Tra le materie prime, sostanzialmente stabile l’oro intorno a quota 1.256 dollari l’oncia. In rialzo invece il petrolio con il Brent (+0,8%) a 56,5 dollari e il Wti (+0,7%) a 54,4 dollari. Venerdì sera la società di servizi petroliferi Baker Hughes ha pubblicato i dati settimanali sull’attività di trivellazione in nord America, evidenziando un aumento del numero di impianti di 13 unità.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 198 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,18 per cento.
Tornando a Piazza Affari, non fa prezzo in avvio INTESA per poi entrare in contrattazioni con un +5,3%, dopo aver messo definitivamente la parola fine a una possibile operazione con GENERALI (-4,4%). Secondo quanto si legge in un comunicato l’istituto, dopo aver effettuato le necessarie valutazioni su possibili combinazioni industriali, non ha individuato opportunità rispondenti ai criteri di creazione e distribuzione di valore per i propri azionisti.
Di riflesso al calo del gruppo di Trieste, scende anche MEDIOBANCA (-1,8%), primo azionista del Leone. Sempre tra i bancari partenza positiva per UBI (+2,7%), UNICREDIT (+0,6%) e BANCO BPM (+3%), con quest’ultima che ha superato i requisiti patrimoniali fissati dalla Bce.
Tra gli energetici rimbalzo di SAIPEM (+0,8%) dopo il tonfo di venerdì seguito alla pubblicazione del preconsuntivo 2016. Invariata A2A in attesa dei dati preliminari 2016.
Partenza in rialzo per FCA (+2,1%) che, nell’ambito della strategia di abbattimento del debito, ha rimborsato in via anticipata un bond da 1,8 miliardi di dollari, in scadenza il 24 maggio prossimo, compresi gli interessi.