Moda – Lusso in chiaroscuro, bene Ferragamo (+1,2%), ritraccia Aeffe( -6,3%)

Banche e petroliferi zavorrano il Ftse Mib, che chiude gli ultimi cinque giorni a 18.596 punti, in rosso del 2,2 per cento. Si mantiene invece sopra la parità il comparto in esame (+0,3%), restando in scia al positivo andamento dell’Euro Stoxx di riferimento (+0,7%). Lusso in chiaroscuro: acquisti su Ferragamo (+1,2%) e Luxottica (+1%), vendite su Tod’s (-2,2%), Cucinelli (-2,7%) ed Aeffe (-6,3%).

Il Ftse Mib chiude la scorsa ottava a 18.596 punti, in calo del 2,2% condizionato sia dall’andamento riflessivo delle banche (-5,8%), sia dal crollo di venerdì scorso di alcuni titoli dell’oil&gas. Il Ftse Italia moda riesce a mantenersi sopra la parità (+0,3%), pur restando più debole del corrispondente comparto europeo (+0,7%).

Andamento contrastante nei titoli del lusso, nella settimana della moda milanese. Gli acquisti predominano su Ferragamo, che segna un progresso dell’1,2 per cento, beneficiando tra l’altro degli effetti positivi derivanti dall’anticipazione dei risultati del comparto profumi, le cui vendite in Italia nel 2016 sono cresciute del 26 per cento.

Bene anche Luxottica (+1%), che ha rafforzato la collaborazione con Ferrari, annunciando la firma di un contratto di licenza pluriennale per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di una gamma di prodotti eyewear con i marchi Ferrari e Ray-Ban.

In frazionale rialzo anche l’altro titolo dell’occhialeria Safilo (+0,6%). Nel week end si è tenuto a Milano il Mido, il più grande evento internazionale dedicato al settore dell’eyewear. La fiera si concluderà oggi.

Debole il titolo Moncler, che cede mezzo punto percentuale, in attesa di presentare i conti del 2016 in agenda per domani. Perdono terreno anche Tod’s (-2,2%) e Cucinelli (-2,7%). Alle sfilate milanesi patron Brunello Cucinelli ha mostrato ottimismo per l’esercizio 2017, con segnali positivi da tutti i mercati.

Prese di profitto su Aeffe, che arretra del 6,3% per cento, dopo il rally della scorsa settimana (+15,8%).

Tra le small cap, Stefanel segna un -4,1 per cento, dopo che fonti di stampa hanno ipotizzato una possibile richiesta di proroga al Tribunale per la presentazione definitiva di un concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordo di ristrutturazione dei debiti. La scadenza è per il momento fissata al 6 marzo prossimo.