La multinazionale italiana ha approvato oggi, con i conti 2016, anche il Piano Industriale 2017-2020.
Rimangono intatte le strategie operative annunciate nel piano precedente così come le leve per raggiungerle. Il nuovo piano tiene naturalmente conto delle variazioni intervenute sullo scenario di riferimento, nonché dello stato di avanzamento delle iniziative di miglioramento avviate nel corso dell’esercizio 2016.
In breve, Saras si focalizzerà sul miglioramento delle prestazioni operative, sulla razionalizzazione dei costi, sullo sviluppo del know-how e sulle nuove opportunità offerte dalla digitalizzazione, nell’ambito della cosiddetta “Industria 4.0”, rafforzando il progetto “Digital Saras”.
Per quanto riguarda la produzione per divisione:
- la divisione raffinazione prevede lavorazioni totali comprese tra circa 15,5-16 milioni di tonnellate per anno (di cui circa 1-1,5 milioni di tonnellate per anno di semilavorati), per tutto l’orizzonte di Piano.
- la divisione della generazione di energia elettrica prevede valori compresi tra 4,2-4,5 TWh/anno.
Dal lato dei costi, il gruppo intende continuare a razionalizzare gli stessi che dovrebbero ammontare a 360-370 milioni per anno. Sul fronte delle iniziative di sviluppo, il gruppo porterà a completamento investimenti mirati al miglioramento della configurazione del sito ed iniziative dedicate all’affidabilità e all’efficienza energetica, il cui contributo a livello di EBITDA è atteso crescere da circa 15 milioni nel 2017, fino a circa 65 milioni nel 2020.
E sempre al riguardo dell’Ebitda, la generazione di energia elettrica dovrebbe raggiungere i 200 milioni l’anno, il segmento Marketing è atteso generare circa 10 milioni all’anno e infine, il segmento Eolico dovrebbe produrre circa 20-25 milioni nell’esercizio 2017, che si ridurranno a circa 5-10 milioni l’anno nel periodo 2018 – 2020.
La generazione di cassa della gestione operativa durante l’orizzonte di Piano è attesa pari a circa 1.550-1.750 milioni. Ciò consentirà di supportare il fabbisogno di capitale circolante, gli oneri finanziari e le imposte, il pagamento di dividendi in linea con l’attuale politica aziendale e gli investimenti previsti sia per i requisiti HSE che per il mantenimento della continuità operativa e per le iniziative di sviluppo del sito. Questi ultimi prevedono un importo “committed” per circa 650 milioni, e ulteriori importi “non-committed”, la cui realizzazione verrà valutata anno per anno.