Il Ftse Mib conclude una settimana travagliata con una flessione del 2,2% su cui pesa la performance del comparto bancario (-5,8%).
Il tutto in un’ottava caratterizzata da bassi volumi e da un’alta volatilità causa incertezze sull’evoluzione dello scenario politico europeo e su quello creditizio italiano.
Scenario nel quale riportano perdite importanti anche i servizi finanziari, che arretrano del 4,3% sui cinque giorni e sotto-performano il corrispondente indice europeo (-1,1%).
Dinamica comune a tutti i titoli del risparmio gestito, sui quali infuria la tempesta nonostante i positivi dati sulla raccolta di gennaio, chiuso con flussi netti totali di 4,6 miliardi ed in netto aumento rispetto ai 595 milioni del dicembre 2016.
E tra i titoli del segmento il migliore è Fineco Bank, che limita i danni ad una flessione dell’1,1% mentre all’estremo opposto si colloca Banca Mediolanum con un meno 13% penalizzata dalle dichiarazioni del Ceo Massimo Doris dopo i risultati del quarto trimestre, chiusosi con una contrazione del 30% a 88,5 milioni dell’utile dopo aver registrato un calo del 19% dei ricavi.
Perdite contenute anche per Cerved (-1,7%), che venerdì ha diffuso i risultati del 2016 nei quali ha riportato un incremento dei ricavi del 6,6% a 377 milioni e un utile netto in crescita del 34,2% a 92 milioni.