Dopo l’integrazione tra Snai e Cogetech, il rifinanziamento del debito e il cambio di denominazione in Snaitech, che verrà approvato dall’assemblea del prossimo 13 marzo, il passo successivo del gruppo di giochi e scommesse sarà la presentazione del nuovo piano industriale triennale, che avrà tra gli obiettivi primari la riduzione del debito e verrà presentato in primavera.
I conti del 2016, che verranno esaminati dal Cda il prossimo 11 aprile, dovrebbero evidenziare un indebitamento finanziario netto pari a 470 milioni, circa 3,5 volte l’Ebitda. Un multiplo che il gruppo punta a contenere sensibilmente, riducendo il rapporto tra debito e margine operativo lordo a due volte entro il 2018 grazie ad un taglio dei costi e all’incremento di margini e flussi di cassa.
Una dinamica su cui dovrebbero influire positivamente anche le sinergie derivanti dall’integrazione con Cogemat, che dovrebbero attestarsi a 20 milioni già nel 2016. I maggiori ricavi e minori costi, uniti al risparmio di oneri finanziari derivante dal rifinanziamento dei bond, dovrebbero inoltre consentire al gruppo di tornare all’utile già nel 2017.
Il programma di turnaround di Snai è tuttavia minacciato dal possibile aumento delle aliquote sui giochi, che, come evidenziato dall’Ad Fabio Schiavolin in un’intervista ad ‘Affari&Finanza’, sono già “le più elevate in Europa, sia nel betting fisico sia online, oltre che per gli apparecchi da intrattenimento, segmento in cui la tassazione è addirittura doppia rispetto a Regno Unito, Germania e Spagna”. Secondo il Ceo di Snai “ulteriori aumenti metterebbero in grave difficoltà gli operatori e più in generale il gioco pubblico rispetto all’offerta illegale”.
Un altro elemento di incertezza è rappresentato dal rinnovo delle concessioni delle slot machine. Tali licenze, infatti, sono scadute l’anno scorso e sono state prorogate fino al prossimo giugno, ma l’attuale situazione politica induce gli esperti a ritenere probabile un ulteriore slittamento all’estate 2018. Ricordiamo che Snai dispone di 60 mila slot machine e 13 mila vlt disseminate sul territorio nazionale, da cui genera metà dei circa 840 milioni di ricavi attesi per il 2016.
Nelle intenzioni del management il nuovo piano industriale, che non terrà conto della possibile valorizzazione delle aree immobiliari di proprietà del gruppo (tra cui la controversa ex area del trotto di Milano), dovrebbe aumentare l’appeal del titolo e attrarre l’attenzione di alcune banche d’affari internazionali.
Nella stessa direzione rientra il recente scioglimento del patto parasociale fra i soci storici, che dovrebbe garantire alle azioni Snai una maggior liquidità incrementando il flottante (attualmente ridotto al 29,44%), con l’obiettivo di accedere al segmento Star di Borsa Italiana.