Nelle ultime cinque sedute il Ftse Mib ha perso il 2,2% scendendo sotto i 19mila punti, in una settimana caratterizzata da una certa volatilità e dalla pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione della Fed che hanno affievolito le ipotesi di un aumento dei tassi d’interesse a marzo.
Il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato una flessione dello 0,9% su base settimanale tornando così sotto i 23mila punti, mentre l’Euro Stoxx 600 Utilities ha segnato un +0,5 per cento. Tutte le utility italiane eccetto Ascopiave, Hera e Acea hanno infatti chiuso la settimana in territorio negativo.
Fra le Big Cap hanno terminato sugli stessi prezzi di chiusura di venerdì 17 febbraio sia A2A, che oggi lunedì 27 febbraio pubblica dati preliminari relativi al 2016 (il consuntivo sarà approvato il 3 aprile),sia Terna. Quest’ultima lunedì scorso ha presentato i conti preliminari consolidati del 2016 e il Piano Strategico 2017-2021. Nel dettaglio, la società prevede investimenti per circa 4 miliardi nei 5 anni, ricavi in aumento a circa 2,3 miliardi e un Ebitda a circa 1,7 miliardi nel 2021. Inoltre, Terna ha esteso la politica dei dividendi con un CAGR del 3% fino a fine Piano, con un pay-out complessivo che si manterrà al di sotto del 70 per cento. Per quanto riguarda i preliminari 2016, i ricavi e gli investimenti risultano in linea con la guidance rispettivamente a 2,1 miliardi e 900 milioni, mentre l’Ebitda è leggermente superiore (1,54 miliardi contro 1,53 miliardi indicati). Pari a 8 miliardi l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016, in linea col valore di fine 2015.
Lettera per Enel (-1% s/s), che ha pubblicato i dati operativi relativi al 4° trimestre 2016: la generazione netta è stata complessivamente pari a 66.628 GWh, in flessione del 5% su base annua. Per area geografica, la diminuzione è imputabile soprattutto all’America Latina (-7%), all’area Europa e Nord Africa (-24%) e a Nord e Centro America (-5%), mentre è aumentata la generazione in Italia (+3%), Spagna (+6%) e nell’area che include Sud Africa e India (+265%).
Fra le Mid Cap si segnala che nella seduta di venerdì Ascopiave (+2,1% s/s) ha aggiornato il massimo storico intraday a quota 2,93 euro. In controtendenza anche le azioni della multi-utility bolognese Hera, che con un rialzo dell’1,7% hanno chiuso la settimana a 2,338 euro; da inizio anno la performance di Hera risulta così la migliore di tutto il settore (YTD +6,7%).