Interessante concatenazione di fattori favorevoli per Leonardo-Finmeccanica. Il titolo ha prima rotto al rialzo nella seduta di venerdì una trend line discendente (linea viola nel grafico) sull’annuncio dei risultati preliminari del 2016 e soprattutto del nuovo piano industriale, per poi accelerare sulla scia delle parole di Trump su un possibile aumento del 10% della spesa militare americana, pari a un incremento di 54 miliardi.
Ora, da qui a concludere un accordo ce ne passa, ma tanto è bastato per far salire il titolo da 12,40 euro a ridosso della soglia dei 13 euro (+5% in due sedute). Il movimento ha persino superato un’interessante resistenza statica di medio periodo posizionata a 12,60 euro (linea celeste), con tre semplici attacchi intraday avvenuti nella giornata di ieri.
Il movimento rialzista si è però dovuto arrendere all’area dei 13,10 euro, che rappresenta l’ultima barriera prima di raggiungere i massimi di medio periodo a ridosso dei 13,70 euro. Difficilmente nelle prossime sedute ci sarà un nuovo attacco, ma è più probabile che il titolo corregga fino ad area 12,60, dove la precedente resistenza si è ora trasformata in supporto (linea celeste).
Fase ribassista più marcata solo con la violazione dei 12,60 euro che proietterebbe il titolo verso quota 12 euro, dove gravita il supporto dinamico di breve periodo, formato dalla trend line ascendente partita con il minimo del 24 giugno 2016 a 8,0250 euro.
Al momento, sembra prevalere l’ipotesi che nel giro di una settimana (se non prima) il titolo ritracci verso 12,60 euro, per poi ripartire al rialzo e andare violare definitivamente i 13,10 euro e raggiungere i massimi di medio periodo a 13,70 euro.