I titoli della banca guidata da Carlo Messina veleggiano attorno alla parità, all’indomani del balzo del 5,5% per l’abbandono del dossier Generali. Le azioni risultano ancora sottovalutate rispetto ai valori fondamentali. Bloomberg indica un target price medio degli analisti pari a 2,63 euro per azione.
Si esaurisce a Piazza Affari l’effetto positivo su Intesa, derivante dall’abbandono del progetto di aggregazione con Generali. Dopo il balzo del 5,5% messo a segno ieri all’indomani dell’annuncio dello stop allo studio del dossier, che testimonia l’apprezzamento della comunità finanziaria verso la scelta, oggi i titoli Intesa sono poco mossi e in Borsa oscillano attorno alla parità.
Per la precisione alle 10:30 segnano un movimento pari a 0 a 2,19 euro. Gli scambi però ci sono e alla medesima ora risultano passate di mano 26,5 milioni di azioni, contro una media degli ultimi tre mesi pari a 125,5 milioni.
Nonostante il rimbalzo di ieri, le azioni Intesa non hanno ancora recuperato quanto lasciato sul terreno per le incertezze dovute all’operazione Generali e non sono ancora vicine alle valutazioni corrette sulla base dei fondamentali. La performance a un mese è ancora negativa del 3,4 per cento. Secondo Bloomberg, tuttavia, la media dei target price su Intesa è pari a 2,63 euro.
Intanto, c’è da registrare la dichiarazione da parte del presidente di Intesa Russia circa l’interesse per l’acquisizione di una delle prime 10 banche del mercato, notizia poi smentita dalla banca italiana.
COMMENTO
Anche se i titoli della banca guidata da Carlo Messina risultano sottovalutati rispetto ai valori fondamentali, per avviare un riallineamento dei prezzi al proprio valore la Borsa è in attesa di una notizia che faccia da catalizzatore. Che potrà essere rappresentata dal varo del nuovo piano industriale, su cui si sta concentrando l’attesa del mercato.
Da qui a quando verrà presentato, si suppone dopo l’estate, ci sarà la buona notizia del pagamento della cedola, già fissata a 0,18 euro per azione. Cifra che rappresenta un dividend yield dell’8,2%, particolarmente interessante nello scenario attuale dei rendimenti.