Chiusura poco mossa per le borse europee, in scia all’andamento incerto di Wall Street in attesa del discorso davanti al Congresso del presidente americano Donald Trump.
A Milano il Ftse Mib termina le contrattazioni sostanzialmente invariato a 18.913 punti. Poco sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%), mentre spicca l’Ibex 35 di Madrid con un rialzo dell’1 per cento.
La seduta è stata caratterizzata da un clima di cautela in vista dell’intervento di Trump di questa sera, con gli operatori che sperano di ottenere maggiori dettagli sulle politiche del neo presidente americano.
L’eventuale assenza di chiarimenti sulle politiche della nuova amministrazione Usa potrebbe provocare una parziale correzione degli indici di Wall Street, dopo il rally che ha visto protagonista l’azionario a stelle e strisce nelle ultime sedute.
Alcuni segnali in tal senso arrivano ad esempio dall’indebolimento del dollaro nei confronti delle valute rifugio come franco svizzero e yen, con il cambio USD/JPY sceso a quota 112. Biglietto verde in calo anche sull’euro, con l’EUR/USD tornato in area 1,062.
Sul fronte macro, l’Istat ha pubblicato le stime preliminari sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) di febbraio, al lordo dei tabacchi, hanno evidenziato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,5% nei confronti di febbraio 2016 (a fronte del +1% di gennaio).
Giornata ricca di dati anche in Usa, tra cui spicca in particolare la seconda lettura preliminare del Pil del quarto trimestre, che ha confermato la crescita dell’1,9% rispetto al +2,1% stimato dagli analisti, mentre la fiducia dei consumatori a febbraio è balzata sui massimi dal 2001.
Tra le materie prime, in calo il petrolio con il Brent (-1,1%) a 55,3 dollari e il Wti (-1,4%) a 53,3 dollari, mentre risale leggermente l’oro a quota 1.256 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, scende di circa 5 basis point al 2,08% il rendimento dei Btp, separato da uno spread con l’omologo tedesco in area 187 punti base.
Tornando a Piazza Affari, tra i petroliferi spiccano SAIPEM (+2,3%) ed ENI (+1,1%), con la società del cane a sei zampe che pubblicherà domani mattina prima dell’apertura dei mercati i risultati 2016 e l’aggiornamento del piano industriale al 2020.
Sempre sul fronte dei risultati societari, MONCLER (+1,4%) chiude il 2016 con un utile netto in crescita del 17% a 196 milioni. Lieve calo per BPER (-0,2%) in attesa dei conti, mentre le vendite colpiscono CAMPARI (-2,1%) dopo che il gruppo ha archiviato il quarto trimestre con ricavi ed Ebitda inferiori alle attese.
Nel settore bancario, in leggero rialzo INTESA (+0,5%) all’indomani dell’abbandono definitivo del dossier GENERALI (-1,3%). Acquisti anche su BANCO BPM (+2,7%) e UNICREDIT (+1,5%)
Bene LEONARDO (+0,9%) in scia all’annuncio di Trump su un aumento della spesa per la difesa da 54 miliardi di dollari e all’accorda firmato con il Ministero della Difesa britannico per la seconda fase del programma di ricerca e sviluppo di nuove capacità operative nel settore degli elicotteri a pilotaggio remoto.
Fuori dal paniere principale, vola SOGEFI (+12%) all’indomani dei risultati sopra le attese del 2016. Bene anche BIESSE (+1,6%), che ha pubblicato l’aggiornamento del piano industriale 2017-2019.