Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, in un clima in cui prevale l’attesa per il discorso di questa sera davanti al Congresso del presidente americano Donald Trump.
Intorno alle 11:50, il Ftse Mib di Milano segna un timido +0,1% a 18.940 punti, mentre scambiano sulla parità il Ftse 100 di Londra e il Cac 40 di Parigi. In lieve area negativa il Dax di Francoforte (-0,1%), mentre l’Ibex 35 di Madrid viaggia in rialzo dello 0,5 per cento.
Sul fronte macro, le stime preliminari dell’Istat di febbraio hanno mostrato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,5% nei confronti di febbraio 2016 (era +1% a gennaio 2017).
Di conseguenza, “l’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si porta a +0,6%, da +0,5% del mese precedente mentre quella al netto dei soli beni energetici sale a +1,3% da +0,8% di gennaio.
Secondo le stime preliminari, inoltre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,6% su base annua (da +1% di gennaio).
In arrivo dagli Usa questo pomeriggio, invece, le previsioni di gennaio sulle scorte all’ingrosso e la seconda lettura preliminare sul Pil del quarto trimestre 2016.
Intanto sul mercato dei cambi, poco mosso l’EUR/USD in area 1,06, mentre torna a rafforzarsi lo yen con l’USD/JPY a 112,3 e l’EUR/JPY a 119.
Tra le materie prime, in lieve calo il petrolio con il Brent (-0,3%) a 55,7 dollari e il Wti (-0,3%) a 53,9 dollari, mentre arretra leggermente anche l’oro poco sopra quota 1.250 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, ben intonate ENI (+1,3%) e MONCLER (+1%) in attesa dei risultati 2016, mentre scende BPER (-1,1%) anch’essa in vista dei conti.
In particolare la società del cane a sei zampe pubblicherà i propri dati contabili domani mattina prima dell’apertura dei mercati, insieme all’aggiornamento del piano industriale al 2020.
Sempre sul fronte dei risultati societari, in calo CAMPARI (-2,1%) che ha chiuso il quarto trimestre 2016 con una crescita del fatturato inferiore alle attese.
Nel settore bancario, continua il confronto tra le autorità europee e gli istituti di credito per trovare una soluzione il più possibile condivisa alla riduzione dell’ammontare degli npl in ambito europeo. La proposta per ora più accreditata è quella di creare una bad bank europea.
Lieve rialzo intanto per INTESA (+0,5%) dopo il balzo di ieri in seguito alla definitiva rinuncia di un’operazione con GENERALI (-0,4%). Acquisti su BANCO BPM (+1,4%), mentre arretrano UNICREDIT ed UBI.
Denaro infine su LEONARDO (+0,9%) in scia all’annuncio di Trump su un aumento della spesa per la difesa da 54 miliardi di dollari.