Il cda dell’istituto genovese ha approvato il piano al 2020 che è stato sottoposto alla Bce e che prevede la completa pulizia del bilancio dalle sofferenze. Il portafoglio npl verrà scisso in blocco e conferito a un veicolo ad hoc. L’operazione necessiterà di un rafforzamento patrimoniale stimato in 450 milioni, che potrà prevedere anche la conversione di bond subordinati.
Un intervento strutturale e definitivo per la pulizia dell’attivo e il rilancio della banca. Così l’Ad di Carige introduce il piano strategico 2016-2020 ,che è stato approvato ieri dal cda e inviato alla Banca Centrale Europea per il benestare.
Il piano prevede lo scorporo di tutte le sofferenze, che saranno conferite ad un veicolo ad hoc (ex articolo 106) di modo che la banca possa beneficiare subito di una radicale pulizia del portafoglio, senza la pressione di dover cedere un ammontare rilevante di npl subendone la stretta sui prezzi.
L’operazione per essere realizzata dovrà essere accompagnata da un rafforzamento patrimoniale stimato in circa 450 milioni (per la cifra definitiva bisogna attendere il parere di Francoforte), che potrà essere accompagnata da una operazione di liability management, cioè di conversione delle obbligazioni subordinate. Il rafforzamento patrimoniale potrà essere lanciato il prossimo autunno, dopo che è stata completata la scissione del portafoglio sofferenze. Nei prossimi giorni verranno contattati i possessori di titoli Tier 1 e Tier 2 (tra i quali vi è il gruppo Generali con una posizione importante) per illustrare la proposta.
Ma vediamo nel dettaglio l’operazione di deconsolidamento. La scissione riguarderà 3,35 miliardi di sofferenze, contro i 3,726 miliardi in portafoglio a fine 2016. A Carige dopo la scissione resterebbero solo 376 milioni di sofferenze. La cifra di 3,35 miliardi include anche i 950 milioni di sofferenze per le quali un’operazione di cartolarizzazione è già in avanzata fase di realizzazione. Tale intervento andrà avanti e se la scissione sarà più rapida nei tempi sarà tale veicolo a beneficiare della cartolarizzazione.
I soci del nuovo veicolo saranno gli stessi di Carige, in questo modo potranno beneficiare del ricavato del recupero delle sofferenze. In un secondo tempo il capitale del veicolo potrà essere aperto anche a investitori istituzionali.
L’operazione permetterà a Carige di portarsi il linea con i target disposti dalla Bce con due anni di anticipo. Quanto ai tassi di copertura, l’istituto di controllo aveva fissato il 63% per le sofferenze, cifra già raggiunta dalla banca genovese, mentre per le inadempienze probabili dovrà essere innalzata dall’attuale 27,6% al 32% e per gli scaduti dal 16,3% al 18 per cento.