Infrastrutture – L’inflazione continua a salire a febbraio

I dati preliminari sull’inflazione di febbraio in Italia si attestano a +1,5% su base annua e +0,3% su base mensile, oltre il consensus raccolto da Bloomberg (+1,3% a/a e +0,1% m/m). L’inflazione rappresenta un elemento essenziale non solo per i gestori di autostrade come Atlantia, SIAS e ASTM, ma anche per gli operatori di infrastrutture aeroportuali come AdR e SAVE.

I dati preliminari dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) in Italia diffusi dall’Istat riportano nel mese di febbraio una crescita dell’1,5% su base annua e dello 0,3% su base mensile. I valori risultano superiori rispetto al consensus raccolto da Bloomberg, che aveva previsto il +1,3% a/a e il +0,1% m/m.

Così come accaduto a gennaio (+0,9% a/a e +0,2% m/m), l’accelerazione è per lo più dovuta alle componenti merceologiche i cui prezzi sono maggiormente volatili e in particolare agli alimentari non lavorati (+8,8%, era +5,3% a gennaio 2017) e ai beni energetici non regolamentati (+12,1%, da +9% del mese precedente).

L’inflazione è un elemento essenziale per molti gestori di infrastrutture, soprattutto per i concessionari di autostrade, in quanto gli aumenti tariffari annuali del pedaggio delle tratte comprendono sempre una componente inflazionistica. L’inflazione ha inoltre un impatto sulla remunerazione del capitale investito degli operatori sia autostradali che aeroportuali, se inclusa nel contratto di concessione.

Per quanto riguarda Autostrade per l’Italia, che rappresenta il 72,7% dell’Ebitda di Atlantia (dati al 30 settembre 2016), il CPI è compreso nella formula per gli aumenti tariffari ed è quindi influenzata dai dati pubblicati dall’Istat. Lo stesso vale per le autostrade della Cisa, dei Fiori, Salt, Sav e Ats, che rappresentano il 54% dell’Ebitda consolidato di SIAS e ASTM. Le tariffe per Satap (A4 Torino-Milano e A21 Torino-Piacenza; 42% Ebitda consolidato di SIAS e ASTM) includono una componente inflazionistica preventivata.

Relativamente agli aeroporti, la retribuzione corrente di AdR (15% dell’Ebitda consolidato di Atlantia al 30 settembre 2016) e dell’Aeroporto di Venezia (gruppo SAVE) includono una componente inflazionistica preventivata pari all’1,5 per cento.

Nessun impatto per ENAV che è immune dalle tendenze inflazionistiche grazie alle “balance”, meccanismo che prevede il recupero o la restituzione ai vettori degli effetti derivanti dallo scostamento tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e il traffico effettivo nonché il recupero totale dei costi per i servizi erogati sugli aeroporti minori.