Mercati – Ftse Mib a +2,3%, bancari e Moncler sugli scudi

Proseguono gli acquisti sull’azionario europeo, all’indomani dell’atteso discorso di Donald Trump al Congresso, in cui il presidente americano si è limitato a confermare le promesse per un’epocale riforma fiscale senza fornire dettagli.

Intorno alle 15:50 il Ftse Mib di Milano guida i rialzi a +2,3%, seguito dal Cac 40 di Parigi (+2%), dall’Ibex 35 di Madrid (+1,9%), dal Dax di Francoforte (+1,6%) e dal Ftse 100 di Londra a +1,5 per cento. Apertura in grande spolvero, intanto, per i listini americani, che riprendono a macinare record con il Dow Jones (+1%) oltre quota 21 mila punti.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, indicazioni positive sono giunte dagli indici Pmi manifatturieri di Cina, Italia, Germania ed Eurozona.

In Italia l’Istat ha diffuso anche i dati su Pil e indebitamento nel 2016. Il Pil è aumentato dello 0,9% in volume, la crescita più alta da sei anni, mentre il rapporto deficit/Pil è stato pari al 2,4%, minimo dal 2007. La pressione fiscale rispetto al Pil è calata al 42,9% dal 43,3% del 2015, valore più basso da almeno 4 anni, mentre il coefficiente debito/Pil è aumentato al 132,6 per cento.

Per quanto riguarda la Germania, inoltre, i disoccupati sono calati a febbraio di 14 mila unità, mentre i dati preliminari di gennaio sull’inflazione hanno sostanzialmente confermato le stime degli analisti (+0,6% su base mensile, +2,2% rispetto al 2015).

Negli Stati Uniti, infine, i dati sulle spese personali e sul reddito personale di gennaio hanno registrato rispettivamente un +0,2% (+0,3% il consensus) e un +0,4% (+0,3% il consensus). Lievemente sotto le attese il Pmi manifatturiero (54,2 punti) di febbraio, mentre a breve verrà diffuso l’Ism manifatturiero dello stesso mese e stasera verrà pubblicato il Beige Book della banca centrale americana.

Sul Forex il dollaro continua a guadagnare terreno, sostenuto in parte dalle parole di Trump ma soprattutto dal sempre più probabile rialzo dei tassi di interesse a marzo, dopo le dichiarazioni da falco dei membri Fed di San Francisco e New York.

Il cambio EUR/USD scivola in area 1,054, mentre l’USD/JPY si impenna a 113,8 dopo aver toccato ieri la soglia di 112. Debole invece la sterlina, con il cambio GBP/USD che scende in area 1,23 dopo i dati sotto le attese dell’attività manifatturiera in Uk.

Tra le materie prime, poco mosso il petrolio con il Brent (+0,6%) a 56,9 dollari e il Wti (+0,5%) a 54,3 dollari, in attesa dei dati settimanali sulle scorte Usa pubblicati dall’Eia. Nel frattempo il dato Api ha evidenziato un aumento delle riserve di greggio pari a 2,5 milioni di barili nella scorsa settimana. Scende invece l’oro intorno a quota 1.241 dollari l’oncia, appesantito anche dal rafforzamento del biglietto verde.

Sull’obbligazionario, intanto, il rendimento del Btp si attesta al 2,12% mentre lo spread Btp-Bund cala a 184 punti base.

A Piazza Affari continua a correre MONCLER (+5,7%), che ha chiuso il 2016 con risultati migliori delle stime e ha annunciato che il cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo unitario di 18 centesimi (vs. 14 centesimi pagati sul 2015), pari a complessivi 45 milioni (+28,6%).

Brilla ancora INTESA (+5,3%), che ha recuperato quanto aveva lasciato sul terreno dopo le indiscrezioni sul piano di aggregazione con Generali. Ceduti inoltre a Credito Fondiario due portafogli da 280 milioni di crediti in sofferenza.  Fra gli altri bancari, bene in particolare UBI (+5,2%), BANCO BPM (+4,1%) e BPER (+3,9%) che ha confermato i dati preliminari e il dividendo di 0,06 euro.

Acquisti anche su ENI (+3,3%) che ha archiviato il quarto trimestre 2016 con risultati sopra le attese, eccezion fatta per la produzione 1.860 migliaia boe/giorno. Ben intonata anche LEONARDO (+1,9%), che siglato un’intesa di cooperazione con Socar, la società petrolifera dell’Azerbaijan, per la sicurezza fisica e cyber del Corridoio Sud, il nuovo gasdotto che porterà in Europa il gas azero.

In rialzo, infine, anche il comparto delle utilities, tra cui spiccano SNAM (+2%) e A2A (+2,1%), che ha raggiunto i massimi degli ultimi 15 mesi a 1,34 euro spinto dagli ottimi risultati preliminari presentati due giorni fa.