Bio-on, realtà attiva nel settore della bio plastica, comunica di aver iniziato a collaborare con il Gruppo Sadam a un progetto per sviluppare processi industriali innovativi, a costi competitivi e basso impatto ambientale, per produrre acido levulinico.
Un prodotto, la cui domanda mondiale è prevista da Bio-on in crescita di 150-200 volte nei prossimi 7-8 anni e che può essere utilizzato per produrre altre sostanze chimiche o per sostituire le alternative sintetiche nel settore agricolo, farmaceutico e cosmetico, nonché per la creazione dei nuovi carburanti ecologici, fertilizzanti e antiparassitari.
L’acido Levulinico viene utilizzato nel settore delle plastiche biodegradabili ed è un elemento intermedio per realizzare materiali plastici con elevate performance, medicinali e molti altri prodotti “green” di nuova concezione.
Nel dettaglio le due aziende hanno avviato un progetto che prevede lo sviluppo di processi industriali innovativi finalizzati alla produzione di tale elemento impiegando come materia prima i sottoprodotti dell’industria dello zucchero.
L’accordo prevede la costruzione di un impianto pilota per la ricerca, cui seguirà lo sviluppo di una struttura dimostrativa dotata di una capacità produttiva pari 5.000 tonnellate all’anno di acido levulinico. Struttura che dovrebbe essere collocata presso lo stabilimento agro-industriale di Gruppo Sadam a Tre Casali – San Quirico (Parma), che includerà anche un impianto industriale, con tecnologia Bio-on, per produrre biopolimeri PHAs a partire da glicerolo, un co-prodotto della produzione del bio-diesel.
Il progetto, che punta ad anticipare la crescita della domanda di acido levulinico e a sfruttare quindi un vantaggio competitivo, conta su un budget di 6 milioni nei prossimi 3 anni e potrà così dimostrare la possibilità di realizzare un processo produttivo che potrà essere replicato su scala più elevata.
Intorno alle 10:00 il titolo Bio-on segna un rialzo dell’2,77% a 18 euro sovraperformando il Ftse Aim Italia del 2,48 per cento.