Bper ha comunicato di aver sottoscritto l’acquisto di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara a fronte di un corrispettivo simbolico di un euro. Ha così trovato collocazione l’ultima delle quattro Good Bank che era ancora controllata dal Fondo Nazionale di Risoluzione.
Il perfezionamento dell’operazione, che dovrebbe avvenire entro il secondo trimestre del 2017, è stato subordinato ad alcune condizioni poste dall’istituto guidato da Alessandro Vandelli, tra cui la dismissione di tutte le sofferenze e inadempienze in capo alla banca ferrarese. L’operazione sarà completata prima del closing definitivo tramite una procedura di cartolarizzazione.
Inoltre, l’istituto modenese ha richiesto una riduzione del costo del personale, richiesta soddisfatta dalla banca estense con un accordo sindacale da 350 esuberi siglato ad inizio gennaio. Lo scopo di Bper è integrare una banca con non più di 500 lavoratori Fte.
Nell’accordo è previsto che la dismissione degli npl e gli oneri per la riduzione di personale siano coperti da accantonamenti addizionali per 215 milioni da effettuarsi prima del perfezionamento dell’operazione.
Il perfezionamento dell’operazione prevede che Carife al momento del passaggio a Bper debba avere un patrimonio netto di almeno 153 milioni e debba aver dismesso tutti gli npl.
Nel comunicato l’istituto modenese precisa che dall’operazione la banca avrà privilegi fiscali grazie all’utilizzo delle attività fiscali differite (DTA) sulle perdite fiscali pregresse di Nuova Carife. In relazione all’utilizzo delle DTA, stimabili in oltre 90 milioni, il contratto contempla un meccanismo di profit sharing a favore del venditore, nella misura del 30% di tali DTA.
Inoltre, con l’acquisto dell’istituto estense l’npl ratio del gruppo Bper, pari al 22,1% a fine 2016, si abbasserà di circa 50 punti base, grazie alla qualità del portafoglio crediti di Nuova Carife costituito pressoché esclusivamente da posizioni in bonis.
Bper ha comunicato che l’acquisizione ha un impatto marginale sul Cet1 ratio fully loaded consolidato.
Al 31 dicembre scorso Carife presentava impieghi per circa 1,6 miliardi, al netto delle sofferenze e inadempienze probabili oggetto di cessione a terzi. La raccolta diretta era pari a circa 2 miliardi e quella indiretta assommava a circa 1,5 miliardi. Le filiali di Nuova Carife al 31 dicembre 2016 erano 102, di cui l’85% in Emilia Romagna.