Seduta di consolidamento per le borse europee, dopo i forti rialzi di ieri. Intorno alle 15:50 il Cac 40 di Parigi segna un +0,1%, il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra scambiano sulla parità, mentre l’Ibex 35 di Madrid registra un calo dello 0,2 per cento. Positiva invece Milano, dove il Ftse Mib viaggia in rialzo dello 0,6 per cento.
Apertura sottotono, nel frattempo, per i listini americani dopo i nuovi record stampati ieri in scia al sempre più probabile rialzo dei tassi nella riunione di marzo della Fed.
La stretta monetaria potrebbe essere sostenuta anche dalle notizie positive provenienti dal mercato del lavoro statunitense, con le nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione in calo a 223 mila unità, rispetto alle 242 mila precedentemente registrate.
Per quanto riguarda l’agenda macro europea, il tasso di disoccupazione di gennaio della zona euro è rimasto al 9,6%, il valore più basso da maggio 2009, confermando le attese. Sempre per quanto riguarda l’Eurozona, la stima preliminare dell’inflazione di febbraio è salita su base annua al 2% dal precedente 1,8%, in linea con le attese e con il target fissato dalla Bce.
L’Eurostat ha però specificato che l’aumento più elevato è quello dei prezzi dell’energia (+9,2%), in crescita rispetto al +8,1% di gennaio, mentre il dato preliminare core a febbraio è rimasto stabile al +0,9 per cento.
In Italia la stima flash sulla disoccupazione di gennaio si attesta all’11,9%, stabile rispetto alla rilevazione precedente e leggermente inferiore al consensus (12%). In Gran Bretagna l’indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni di febbraio si attesta a 52,5 punti, superiore alle stime che prevedevano una lettura stabile a 52,2 punti.
Intanto il dollaro continua a salire sulle prospettive di una stretta monetaria imminente, in attesa delle parole di domani del presidente della Fed Janet Yellen. Il biglietto verde si rafforza in particolare sullo yen, con il cambio USD/JPY che si impenna a 114,5 e l’EUR/USD in area 1,05.
Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio lasciano sul campo quasi 1,5 punti percentuali, con Brent e Wti rispettivamente a 55,6 e a 53,1 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, proseguono gli acquisti su YNAP (+4,2%) dopo i risultati 2016. Apprezzati anche i conti di RECORDATI (+1%) ed ENI (+1,2%), mentre il mercato boccia LUXOTTICA (-2,2%).
Ben intonate anche LEONARDO (+2,1%), TELECOM ITALIA (+1,1%), mentre FCA guadagna un modesto 0,4%, dopo i dati sulle immatricolazioni auto di febbraio nel mercato italiano.
Nel comparto bancario, in rialzo in particolare UNICREDIT (+2,5%). BPER (+0,8%) ha acquistato il 100% del capitale di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara dal Fondo Nazionale di Risoluzione per un corrispettivo simbolico di 1 euro.
INTESA (+0,5%), invece, dovrebbe aver ricevuto ieri le offerte vincolanti per Allfunds, la piattaforma di fondi posseduta pariteticamente da Intesa Sanpaolo e Banco Santander, e già entro l’inizio della prossima settimana potrebbe essere concessa l’esclusiva.
Debole, infine, POSTE ITALIANE (-0,7%) in scia alle voci di un possibile ricambio al vertice, con l’Ad Francesco Caio che sarebbe destinato ad approdare in Leonardo.