Nel 2016 il gruppo riporta ricavi pari a 1.153,9 milioni, in aumento del 10,1% rispetto al 2015, sostenuto in particolare dalle vendite oltrefrontiera, aumentate del 9,6% a 916,3 milioni (79,4% del totale). Positivo anche il mercato domestico dove le vendite sono cresciute del 12,3% a 237,6 milioni.
Una dinamica positiva che si espande a livello sia di Ebitda, che segna una crescita del 17,1% a 371,2 milioni, che di Ebit a 327,4 milioni in progresso del 17,6%, nonostante ammortamenti aumentati del 13,8 per cento.
Tutto ciò si riflette a livello di utile netto, aumentato del 19,4% a 237,4 milioni.
Dal lato patrimoniale, rispetto al dato di fine 2015 l’indebitamento finanziario netto aumenta di 110,1 milioni a 198,8 milioni, in relazione ad un esborso complessivo di oltre 300 milioni connesso all’acquisizione del 100% di Italchimici, perfezionata lo scorso maggio, e di Pro Farma per un controvalore rispettivamente di circa 130 milioni di euro e di 16 milioni di Chf, oltre che al pagamento del saldo del dividendo del 2015 e all’acquisto di azioni proprie.
Il Cda propone la distribuzione di un dividendo complessivo aumentato a 0,70 euro (0,60 euro a valere sul 2015), di cui 0,35 euro pagati in acconto lo scorso novembre.
Ricordiamo che il 9 febbraio scorso, in occasione della comunicazione dei dati preliminari relativi al quarto trimestre 2016, il management di Recordati ha reso noto il piano industriale per il triennio 2017-2019. Nel dettaglio, per il 2017 sono previsti ricavi pari a circa 1.220 milioni, un Ebitda nell’ordine dei 410 milioni, un utile operativo vicino ai 365 milioni e utile netto di circa 260 milioni. Per il 2019 è invece atteso un fatturato di circa 1.450 milioni, Ebitda di 500 milioni, Ebit di circa 450 milioni e un utile netto pari a 325 milioni.
Intorno alle 17:00 il titolo Recordati segna a Piazza Affari un rialzo dell’1,24% a 30,26 euro sovraperformando il Ftse Mib dello 0,76 per cento.