Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, con i principali listini del Vecchio Continente che intorno alle 11:50 scambiano in negativo ad eccezione dell’Ibex 35 di Madrid (+0,1%). In calo il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Ftse Mib di Milano che arretra dello 0,4% in area 19.600 punti.
In una giornata scarna di dati macro rilevanti, il dollaro corregge nei confronti dello yen (USD/JPY a 113,7) mentre sale sull’euro (EUR/USD a 1,059), dopo che il presidente della Fed Janet Yellen venerdì ha sostanzialmente confermato un rialzo dei tassi di interesse già questo mese, provocando il rafforzamento del biglietto verde.
A favorire lo yen (salito anche nei confronti dell’euro con l’EUR/JPY a 120,4), tradizionale valuta rifugio, hanno contribuito anche le tensioni geopolitiche in Asia, dopo il lancio di quattro missili da parte della Corea del Nord nel mare vicino al Giappone.
Tra le materie prime, in calo il petrolio con il Brent (-0,6%) a 55,6 dollari e il Wti (-0,6%) a 53 dollari, dopo che i dati settimanali Baker Hughes di venerdì hanno mostrato l’ennesimo aumento del numero di impianti di trivellazione in nord America.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 178 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,11 per cento.
Tornando a Piazza Affari, proseguono gli acquisti su POSTE ITALIANE (+4,4%) sull’ipotesi di un dividendo straordinario da un miliardo per favorire la privatizzazione, con la notizia che il governo starebbe prendendo in considerazione la cessione del rimanente 30% a Cassa Depositi e Prestiti.
Ben intonate FCA (+0,7%), con il settore auto in fermento dopo l’annuncio dell’operazione Psa/General Motors, e UNIPOL GRUPPO (+0,7%), che prosegue con la strategia di riduzione del peso delle polizze vita e il contestuale aumento di quello delle unit-linked.
Deboli i bancari ad eccezione di UBI (+0,8%), con il settore che guarda alla decisione di Deutsche Bank di procedere a un aumento di capitale da 8 miliardi. Scendono UNICREDIT (-0,6%), INTESA (-0,4%) e BANCO BPM (-1%).
In calo infine i petroliferi in scia alla flessione del greggio, con ENI (-0,5%), SAIPEM (-1,2%) e TENARIS (-0,7%).