Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, con i principali listini del Vecchio Continente che intorno alle 16:00 scambiano in negativo ad eccezione dell’Ibex 35 di Madrid (+0,1%). In calo il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Ftse Mib di Milano che arretra dello 0,7 per cento. Un andamento negativo a cui si allinea anche Wall Street, con i principali indici che aprono in calo di circa mezzo punto percentuale.
In una giornata povera di appuntamenti macro rilevanti, con i soli dati americani sugli ordinativi industriali e sui beni durevoli di gennaio, il cambio euro/dollaro scende in area 1,06 dopo che Alain Juppe, unico possibile candidato per la sostituzione di Francois Fillon, ha confermato di rinunciare alla propria candidatura.
Il biglietto verde cede terreno, invece, nei confronti dello yen (USD/JPY a 113,8) favorito (in quanto bene rifugio) anche dalle tensioni geopolitiche in Asia, dopo il lancio di quattro missili da parte della Corea del Nord nel mare vicino al Giappone.
Tra le materie prime, il petrolio si riporta sui valori della precedente chiusura, con Brent e Wti rispettivamente a 55,9 e 53,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 177 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,11 per cento.
A Piazza Affari, proseguono gli acquisti su POSTE ITALIANE (+4,4%) sull’ipotesi di un dividendo straordinario da un miliardo per favorire la privatizzazione, con la notizia che il governo starebbe prendendo in considerazione la cessione del rimanente 30% a Cassa Depositi e Prestiti.
Ben intonate MONCLER (+0,9%) e FERRAGAMO (+0,8%) nella moda, oltre a UBI (+0,8%), che ha predisposto un plafond di 500 milioni per le imprese che investiranno in ricerca, sviluppo e innovazione. Sottotono, invece, gli altri titoli bancari, con il settore che guarda alla decisione di Deutsche Bank di procedere a un aumento di capitale da 8 miliardi. Scendono UNICREDIT (-1,4%), INTESA (-0,5%) e BANCO BPM (-2,3%).
Poco mosse FCA, con il settore auto focalizzato sull’operazione Psa/General Motors e UNIPOL GRUPPO, che prosegue con la strategia di riduzione del peso delle polizze vita e il contestuale aumento di quello delle unit-linked.
Tengono intorno alla parità anche le utilities, tra cui TERNA, sulla quale Fitch ha confermato il rating di lungo termine e del debito senior non garantito a “BBB+” con outlook “Stabile”, e SNAM, che riunisce oggi il cda per l’approvazione dei risultati del 2016, i quali verranno presentati domani insieme al nuovo piano industriale (2017-2021).