Quella appena trascorsa è stata una settimana molto positiva per la Borsa di Milano, con il Ftse Mib che ha guadagnato il 5,7% superando i 19.660 punti. In rialzo del 3,1% rispetto alla chiusura di venerdì 24 febbraio il Ftse Italia Servizi Pubblici, mentre l’Euro Stoxx 600 Utilities ha registrato un progresso del 3,7 per cento.
Dal 20 marzo il principale listino della Borsa di Milano non vedrà più la presenza del titolo Banca MPS (sospeso dal 23 dicembre) e al suo posto entrerà Banca Generali. Ha quindi mancato di un soffio l’esordio nel Ftse Mib Hera (+1,4% s/s), che rimane comunque il 1° titolo nella lista di riserva.
Fra le Big Cap pioggia di acquisti su A2A (+5,1% s/s), che venerdì ha toccato quota 1,355 euro, nuovo massimo intraday da settembre 2008. Le quotazioni della multi-utility hanno beneficiato degli ottimi conti preliminari diffusi lunedì scorso, che mostrano un Ebitda record superiore a 1,22 miliardi (guidance 1,14-1,15 miliardi) in crescita del 16% rispetto al 2015, un utile ante imposte pari a circa 350 milioni (76 nel 2015) e svalutazioni nette per complessivi 261 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre è aumentato a 3,14 miliardi dai 2,9 miliardi di fine 2015, con un rapporto Debito netto/Ebitda sceso comunque però a 2,6x da 2,8 volte. Gli investimenti sono cresciuti del 22% su base annua a 420 milioni (guidance 450 milioni).
Denaro anche su Snam (+3,6% s/s) in attesa del bilancio consolidato 2016, che verrà approvato oggi, lunedì 6 marzo, assieme al Piano Strategico 2017-2021 da parte del Consiglio di Amministrazione.
In rialzo del 3,3% Enel sulla scia dei buoni conti 2016 della controllata sudamericana Enel Américas: Ebitda a 2,43 miliardi (+1,7%, ma +16,1% escludendo l’effetto cambio e le componenti una tantum), utile netto in contrazione a 566 milioni ma in linea con i target e debito netto in calo del 15,5% su base annua a 1,52 miliardi.
Tra le Mid Cap si segnala il +3,3% di Erg e il nuovo massimo storico a 2,98 euro di Ascopiave (+2,9% s/s).
La migliore fra le Small Cap del settore è stata TerniEnergia (+3,4% s/s), che porta così la propria performance borsistica degli ultimi 3 mesi a +28,1%, la più alta di tutto il settore. Dopo cinque sedute consecutive di corsi invariati a 2,87 euro, venerdì Alerion Clean Power ha registrato un rialzo di mezzo punto percentuale, chiudendo l’ottava a 2,884 euro; si ricorda che il 28 febbraio si è dimesso il Direttore Generale Mauro Miglio.