Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, in un clima di attesa in vista dei prossimi appuntamenti delle banche centrali. Giovedì si riunirà infatti la Bce, mentre il prossimo 14-15 marzo si terrà il meeting della Fed.
Intorno alle 12:15, i principali listini del Vecchio Continente oscillano intorno alla parità, con il Ftse Mib di Milano che segna un -0,2 per cento. In lieve territorio negativo anche il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), mentre resistono poco sopra la pari il Ftse 100 di Londra e il Dax di Francoforte (+0,1%).
La mattinata è stata ricca di appuntamenti macro, con indicazioni contrastanti per quanto riguarda l’Europa. Da una parte, infatti, gli ordini alle fabbriche tedesche di gennaio sono scesi inaspettatamente del 7,4% (-2,5% il consensus) mentre il Pil del quarto trimestre nell’Eurozona ha confermato le stime preliminari, riportando una crescita congiunturale dello 0,4% e dell’1,7%, su base annua.
Per quanto riguarda l’Italia, nel gennaio 2017 l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato dell’1% rispetto al mese precedente e del 2,5% su base annua, battendo le attese degli analisti, mentre negli Usa verranno diffusi nel pomeriggio i dati sulla bilancia commerciale.
Poco mosso nel frattempo il mercato dei cambi, dove l’euro tratta a 1,058 dollari. Sostanzialmente invariato anche lo yen, mentre la sterlina si deprezza sul biglietto verde (GBP/USD a 1,22) e sulla moneta unica (EUR/GBP a 0,867) in attesa del voto finale sul disegno di legge per l’avvio della Brexit.
Variazioni contenute, tra le materie prime, per il petrolio con Brent e Wti in frazionale rialzo rispettivamente a 53,3 e 56,1 dollari al barile, mentre l’oro scende in area 1.225 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta in area 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,14 per cento.
A Piazza Affari, perdono terreno i bancari e in particolare BPER (-4,5%), dopo che Goldman Sachs l’ha rimossa dalla Conviction buy list e ne ha abbassato la raccomandazione a ‘neutral’. La stessa banca d’affari è intervenuta anche su UNICREDIT (-0,6%), alzando il target price da 16,8 a 19 euro e confermando il giudizio ‘buy’.
Resiste poco sotto la parità INTESA (-0,1%) dopo la cessione della quota detenuta in Allfunds pari al 50% del capitale per un corrispettivo di 900 milioni ai fondi Hellman&Friedman e Gic. Il perfezionamento dell’operazione, subordinato all’ottenimento delle consuete autorizzazioni da parte delle autorità competenti, si tradurrà in una plusvalenza netta nell’ordine di 800 milioni.
Soffre invece UBI (-3,2%) che entro giugno dovrebbe avviare l’aumento di capitale da 400 milioni.
In calo le utilities, tra cui SNAM (-0,3%) che ha pubblicato i risultati 2016 e presenterà oggi a Londra il piano strategico 2017-2021, il quale prevede investimenti cumulati per 5 miliardi e un dividendo in crescita del 2,5% nel periodo 2016-2018. A partire dal 2017 verrà introdotto il dividendo intermedio, con pagamento a gennaio 2018 del 40% dell’importo totale di competenza dell’esercizio e a giugno del rimanente 60 per cento.
Ben intonate le azioni TELECOM ITALIA, in progresso dello 0,6%, anche grazie alle voci secondo cui l’azienda guidata da Cattaneo potrebbe presentare un’offerta per i diritti di trasmissione della Serie A di calcio in streaming per le stagioni 2018-2021, nell’asta che dovrebbe tenersi nel secondo trimestre del 2017.
In rialzo il comparto automotive, con FCA (+0,6%) sempre concentrata sul deal Psa/General Motors, mentre oggi l’Ad Sergio Marchionne incontrerà la stampa al salone dell’auto di Ginevra. Positive anche FERRARI (+0,9%) e BREMBO (+0,2%).
PRYSMIAN, in rialzo dell’1,2%, fa segnare la miglior performance del Ftse Mib mentre nella parte bassa del listino scivola LEONARDO (-2,1%), penalizzata dalle indiscrezioni di stampa che vorrebbero l’Ad Moretti in uscita. La società intanto ha firmato l’accordo definitivo per l’acquisto del 100% di Daylight Solutions ad un prezzo di 150 milioni di dollari.