L’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, durante un’audizione alla Commissione Industria del Senato, ha rilasciato diverse dichiarazioni sulle strategie della società. Tra le più rilevanti, il piano di investire 6-7 miliardi in infrastrutture, l’intenzione di salire al 25% del capitale di Anima e la distribuzione dell’80% dell’utile netto come dividendo.
Francesco Caio, Ad di Poste, è intervenuto ieri durante un’audizione alla Commissione Industria del Senato. Un’occasione per avere notizie di prima mano sulla privatizzazione, ieri al centro di ipotesi sulle modalità di realizzazione, che hanno acceso i titoli a Piazza Affari.
In particolare ha tenuto banco l’indiscrezione sulla possibilità che venga approvata la distribuzione di un miliardo di dividendo straordinario per favorire il collocamento del 30% ancora pubblico alla Cdp.
Sull’argomento il manager ha confermato solo che le decisioni sono di competenza dello Stato, che sta valutando le diverse evoluzioni riguardo la compagine azionaria. Sul dividendo ha confermato solo che sarà distribuito l’80% dell’utile netto di circa 500 milioni.
Sempre sulla privatizzazione, l’Ad ha affermato che un eventuale collocamento del 30% della quota ancora rimanente allo Stato non inciderebbe sull’azienda e sul suo piano industriale, in quanto le risorse che sarebbero raccolte andrebbero nelle casse pubbliche.
Il Ceo di Poste ha poi annunciato un piano di investimenti per 6-7 miliardi che saranno impiegati “per progetti che muovano l’economia reale del Paese, con il finanziamento di grandi progetti infrastrutturali”. Tali operazioni saranno realizzate attraverso Poste Vita.
Caio si è anche soffermato sul rinnovamento dell’offerta dei prodotti di risparmio, principalmente per far fronte ai rendimenti zero dei prodotti a bassa rischiosità e trovare soluzioni adatte alla propria clientela formata soprattutto da piccoli risparmiatori.
E nella direzione di questo rinnovamento va la conferma delle negoziazioni per aumentare la quota detenuta in Anima portandola dal 10% al 25 per cento.
Il gruppo dei recapiti si sta anche muovendo sul rilancio dei prodotti postali che possono trarre vantaggi dall’e-commerce. Un rilancio che passa dall’accordo siglato con Amazon per la distribuzione dei pacchi di piccole dimensioni che vengono affidati direttamente ai postini e non più ai corrieri.
Il titolo Poste, intorno alle 11:55, dopo l’ottima performance di ieri (+4,6%), flette dell’ 1,3% a 6,27 euro mentre l’indice settoriale di riferimento riporta un progresso dello 0,6 per cento.