Il Ftse Mib inizia la settimana con una flessione dell’1,1% soprattutto a causa delle prese di profitto che hanno colpito un pò tutti i titoli del listino tra cui quelli del comparto bancario (-1,6%) e dei servizi finanziari (-0,8%).
La palma d’oro di giornata spetta a Poste con un guadagno del 4,6% a 6,35 euro grazie all’ipotesi di un dividendo straordinario da un miliardo. Un’operazione studiata nell’ambito di favorirne la privatizzazione, con le ipotesi che vanno dalla cessione delle quote sul mercato o a quella più recente che prevede l’entrata in campo di Cdp.
A seguito della flessione dei bancari perdono terreno i titoli del risparmio gestito fatta eccezione per Fineco che guadagna lo 0,4% e Anima (+0,8%).
Così Banca Mediolanum flette dell’1,1% nonostante i suoi requisiti patrimoniali superino di gran lunga quelli minimi richiesti da Bankitalia. Nello specifico, il requisito minimo del Cet1 consolidato è fissato al 6,7%, il Tier1 ratio all’8,6% e il Total Capital ratio all’11% mentre i livelli dell’istituto al 31 dicembre 2016 si attestavano tutti al 20 per cento.
Da segnalare che a mercati chiusi Banca Generali (-0,6%) ha reso noti i dati sulla raccolta netta di febbraio nel quale ha riportato un flusso positivo di 668 milioni, in crescita del 45% rispetto a gennaio.