Snam – Piano al 2021: capex per 5 mld e dividendo intermedio dal 2017

Ieri il Consiglio di Amministrazione di Snam ha approvato il nuovo Piano Strategico 2017-2021, che verrà presentato a Londra alla comunità finanziaria oggi pomeriggio alle 15 (ora italiana). Nei prossimi cinque anni sono previsti investimenti cumulati per 5 miliardi di euro; di questi, 4,7 miliardi saranno destinati all’ulteriore sviluppo delle infrastrutture gas italiane (1 miliardo nel solo 2017) e loro interconnessione con quelle europee, e circa 270 milioni nel gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline).

Si ricorda che il piano di efficienza di Snam, lanciato nella seconda metà del 2016, produrrà una riduzione dei costi prevista in oltre 10 milioni nel 2017 e in più di 25 milioni al 2020.

Il contributo delle società consociate è atteso in aumento a circa 200 milioni nel 2021, in seguito principalmente ai contributi attesi dal 20% detenuto in TAP, dal 19,6% in Gas Connect Austria (GCA) e dal 13,5% in Italgas.

La RAB (Regulatory Asset Base) comprensiva delle consociate, pari a 21,3 miliardi di euro nel 2016, è prevista in crescita dell’1% all’anno in arco di Piano. L’utile operativo aumenterà tendenzialmente in linea con la RAB, mentre l’utile netto crescerà nell’ordine del 4% annuo. Nel 2017 Snam si aspetta di raggiungere un utile netto di circa 0,9 miliardi.

Confermata la politica di remunerazione degli azionisti, con il dividendo in crescita del 2,5% nel periodo 2016-2018 (0,21 euro quanto proposto oggi dal CdA per il 2016). A partire dal 2017 verrà introdotto il dividendo intermedio, con pagamento a gennaio 2018 del 40% dell’importo totale di competenza dell’esercizio e a giugno del rimanente 60 per cento.

Nel 2016 Snam ha compiuto significativi progressi nell’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria, rifinanziando una larga parte del debito al fine di allungare la scadenza media del debito a 5 anni, riducendo così il costo del debito al 2,4% dal 2,8% del 2015. Il proseguimento di queste attività consentirà un’ulteriore riduzione fino a circa il 2,2% nel 2017, anno in cui l’indebitamento finanziario netto è atteso pari a 11,5 miliardi.