Poco dopo le 16:00 le borse europee scambiano in frazionale rialzo, dopo l’apertura poco mossa di Wall Street, in un clima di cautela in vista dei prossimi appuntamenti delle banche centrali. Il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi segnano variazioni positive fra lo 0,1 e lo 0,2%, l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,6% mentre il Ftse Mib di Milano e il Ftse 100 sono sostanzialmente invariati.
Movimenti contenuti, dunque, in attesa della Bce anche se dal meeting di domani non sono previste novità significative, con la riconferma dei tassi e del programma di Quantitative easing. Tuttavia il recente aumento dell’inflazione potrebbe alimentare le richieste, provenienti soprattutto dalla Germania, di una revisione della politica monetaria ultra espansiva condotta dall’Eurotower.
Sul fronte macroeconomico, l’agenda europea non ha fornito spunti rilevanti, mentre in Usa sono stati pubblicati i dati Adp di febbraio sugli occupati del settore privato, che anticipano quelli ufficiali di venerdì redatti dal Dipartimento del Lavoro.
Il report mostra un aumento degli occupati nel settore non agricolo pari a 298 mila unità, ben al di sopra del consensus (+187 mila) e ai massimi da undici anni. Rivisto al rialzo, inoltre, il dato relativo alla rilevazione precedente, passato da 246 mila a 261 mila unità. Stime che, qualora venissero confermate dai dati ufficiali di venerdì, darebbero ulteriore sostegno al rialzo dei tassi Fed nella riunione di settimana prossima.
I dati hanno provocato un immediato apprezzamento del dollaro rispetto allo yen, con il cambio USD/JPY che si riporta a 114,6, mentre l’EUR/USD dopo un’iniziale fase volatile torna in area 1,0555.
Reazione marcata anche tra le materie prime, con l’oro e l’argento in calo rispettivamente sotto 1.210 e a 17,35 dollari l’oncia. In calo anche il petrolio con il Brent (-1,1%) a 55,3 dollari e il Wti (-1,3%) a 52,5 dollari, dopo che i dati Api hanno indicato un aumento settimanale delle scorte Usa, aspettando il report ufficiale dell’Eia in uscita a breve.
Vendite diffuse, infine, nel comparto del reddito fisso, con i rendimenti dei titoli di Stato che si impennano sia in Europa che in Usa. Il tasso del Btp risale al 2,25% e lo spread con il Bund si dilata a 189 punti base.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti continuano a premiare le assicurazioni, con GENERALI (+1,4%) e UNIPOL (+1,8%) assolte da parte del Consiglio di Stato dall’accusa di aver siglato un accordo restrittivo della concorrenza per fornire servizi assicurativi nell’Rca in 15 città.
In lieve rialzo i bancari, tra cui spicca MEDIOBANCA a +1,4 per cento. Bene anche UBI (+0,4%), che ha emesso un bond subordinato Tier2 e BPER (+0,6%) dopo il crollo di ieri.
Tra i finanziari ancora denaro su EXOR (+0,6%), sostenuta ancora dalle parole di ieri di Marchionne su una possibile alleanza tra FCA (+0,9%) e Volkswagen, anche se da Wolfsburg smentiscono.
Poco sotto la parità AZIMUT (-0,3%), in attesa dei risultati 2016 che verranno pubblicati domani.
Fra le utilities ENEL (+0,3%) scende dai massimi intraday dopo aver smentito i rumor su una possibile cessione della controllata spagnola Endesa, notizia circolata in mattinata.
Deboli, infine, TELECOM ITALIA (-1,9%) e i petroliferi in scia al ribasso del greggio, in particolare ENI (-1,7%) e TENARIS (-1,2%).