A 15 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano in lieve ribasso, preannunciando un avvio debole per le borse europee, in scia alla lieve discesa dei listini di Wall Street, che forse nasconde un inizio di stanchezza del mercato a stelle e strisce.
Seduta modesta anche per le piazze asiatiche, che proseguono la settimana in assenza di particolari clamori trascinandosi stancamente verso la riunione della Federal Reserve e prima ancora verso i non farm payrolls di febbraio che saranno pubblicati venerdì.
In generale, dunque, il mercato sembra non avere molto da dire e consolida i forti guadagni dei mesi precedenti, in attesa delle riunioni della Bce, domani, e della Fed, settimana prossima.
Nel frattempo, oggi pomeriggio, saranno rese note le stime ADP sulla variazione dell’occupazione a febbraio, oltre agli indicatori su costo unitario del lavoro e produttività del quarto trimestre, vendite all’ingrosso di gennaio e scorte di greggio settimanali.
In Asia, il Giappone ha diffuso i dati del Pil del quarto trimestre annualizzato, in crescita dell’1,2%, mentre la bilancia commerciale cinese ha registrato a febbraio un deficit dopo diversi mesi, in scia all’incremento delle importazioni del 44% sull’anno precedente.
In Europa, invece, sono stati pubblicati dati sulla produzione industriale di gennaio in Germania, in aumento del 2,8% su base mensile.
In serata, nel Regno Unito, è giunto dalla Camera dei Lord britannica il voto finale sulla Brexit e sull’avvio dell’iter della procedura. La Camera Alta ha approvato un diritto di veto del Parlamento per l’uscita del dall’Ue, “ribellandosi” al premier Theresa May, che tuttavia punta a ribaltare la decisione nella votazione alla Camera dei Comuni.
A Piazza Affari focus sui bancari, dopo le performance contrastanti della seduta precedente, con il crollo di BPER.
Fonti di stampa riportano che BANCO BPM potrebbe cedere 750 milioni di npl entro la fine dell’estate, mentre per quanto riguarda MPS, ancora sospesa, il portafoglio di crediti problematici potrebbe essere venduto al 25% del valore lordo.
Tra le utilities, attenzione ancora su SNAM, dopo la presentazione dei conti 2016 e del nuovo piano industriale, e su ITALGAS, che ieri ha collocato un bond da 650 milioni (a fronte di richieste per circa 1,2 miliardi), durata 7 anni e cedola fissa annua dell’1,125 per cento.
Fuori dal listino principale, da seguire ancora il comparto delle torri, con RAI WAY ed EI TOWERS sostenute ieri dalle nuove voci su una possibile aggregazione.
Infine, sono previsti i conti di ALERION CLEAN POWER, ANIMA, BANCA SISTEMA, CALTAGIRONE EDITORE, DIASORIN, MEDIACONTECH, TXT E-SOLUTIONS, WM CAPITAL.
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