La multinazionale lombarda attiva nell’avvolgimento e rintracciamento dei bagagli per passeggeri aeroportuali, dopo un biennio penalizzato da situazioni di mercato avverse, ha concluso con successo nel 2015 una riorganizzazione che ha permesso nel 2016 di riportare in utile i conti del gruppo. Posizione da cui partire per vincere una sfida che si fa sempre più globale e dove l’azienda vuole giocare un ruolo da protagonista, forte di un servizio di qualità e tecnologicamente avanzato.
- Alessandro Notari, Ceo di Safe Bag, delinea le priorità strategiche
- Storia iniziata nel 1997 da Rudolph Gentile, attuale presidente
- Ampliare e ottimizzare l’offerta in un numero sempre maggiore di aeroporti
- La tecnologia rappresenterà sempre più un elemento distintivo per servizi di qualità
- Un business in forte crescita e con elevate potenzialità
- Nel 2016 si è concluso con successo il risanamento
- Il recupero della marginalità è stato forte e sostenibile
- I target per il 2016
- Lo scenario e le aspettative dei prossimi 18-24 mesi
- Criticità – rischi geo-politici e comportamenti illegali dei piccoli operatori
- Analisti – lo specialist vede rosa e suggerisce l’acquisto
- Borsa – una sovraperformance sostenuta dai fondamentali
Safe Bag si lascia alle spalle un biennio complesso, alla fine del quale è riuscita a portare a termine con successo la riorganizzazione del gruppo e ora è pronta a giocare la partita del rilancio soprattutto in ambito internazionale.
In questa direzione, come riporta l’ad Notari, la società “intende infatti proseguire il percorso di internazionalizzazione intrapreso sin dalle origini e vuole porre il focus su quegli aeroporti che in futuro dovrebbero garantire una maggiore concentrazione di passeggeri”.
In particolare, prosegue l’ad, “Nei prossimi 3 anni intendiamo aumentare la presenza negli aeroporti portandoli dagli attuali 22 al target di 30 scali”.
Obiettivi che verranno perseguiti anche grazie alla diversificazione dell’offerta che verrà rafforzata con la creazione di veri e propri shop per offrire ai clienti una vasta gamma di servizi collaterali all’avvolgimento. Caratteristica che contraddistingue Safe Bag dagli altri operatori presenti nel mercato dell’airport retail, costituito peraltro da un elevatissimo numero di realtà locali di piccole dimensioni.
Alessandro Notari, Ceo di Safe Bag, delinea le priorità strategiche
“Ampliare i servizi negli scali dove il gruppo è già operativo, introdurre nuove tecnologie, conquistare nuovi aeroporti ed inaugurare un percorso di crescita esogena con acquisizioni mirate”.
Sono queste, ricorda Alessandro Notari, Ceo di Safe Bag, “le priorità strategiche a cui ci stiamo dedicando dopo aver concluso con pieno successo la riorganizzazione avviata nel maggio del 2015 che ci ha permesso di riportare su ottimi livelli la redditività aziendale”.
Una ristrutturazione, conclusa ormai 1 anno fa, al termine della quale, aggiunge Notari, “possiamo vantare una realtà solida e un modello di business redditizio e sostenibile. Realtà con la quale partire per rilanciare il percorso di crescita, sapendo che il nostro business è sempre più globale e con contenuti tecnologici sempre più importanti e differenzianti”.
Storia iniziata nel 1997 da Rudolph Gentile, attuale presidente
Safe Bag, a vent’anni dalla sua fondazione ad opera di Rudolph Gentile, si presenta oggi come una leader company.
La società, precisa il fondatore, “intende infatti proseguire il percorso di internazionalizzazione intrapreso sin dalle origini e vuole porre il focus su quegli aeroporti che in futuro dovrebbero garantire una maggiore concentrazione di passeggeri”. Approdata nel 2013 in Borsa sul segmento Aim, la multinazionale
tascabile lombarda, come ricorda il suo fondatore, “ha lasciato alle spalle il periodo più difficile della sua storia, il biennio 2014-2015, ed ora, dopo un turnaround di successo, si prepara ad un rilancio contrassegnato da una accelerazione sul fronte internazionale e della tecnologia: più aeroporti e più servizi con un modello di business redditizio e sostenibile”.
Nata per offrire il “servizio di avvolgimento bagagli, ha ampliato progressivamente la propria attività oltre frontiera estendendola anche a servizi associati con caratteristiche tecnologiche di rilievo. Una multinazionale presente con 80 punti vendita dislocati in 22 aeroporti con oltre 2 milioni di clienti”. Ma procediamo con ordine ricordando che al vertice delle priorità resta una crescita sostenibile ed in quanto tale redditizia.
Ampliare e ottimizzare l’offerta in un numero sempre maggiore di aeroporti
“Vogliamo ampliare e ottimizzare l’offerta in modo da offrire in tutti gli aeroporti in cui siamo presenti l’intera gamma di servizi e prodotti di cui disponiamo e nel contempo sviluppare la presenza nel mondo”.
Prosegue Notari, “stiamo ampliando la gamma dei servizi e stiamo estendendo veri e propri shop, come quelli attivi a Lisbona e Nizza per permetterci di offrire ai clienti una vasta serie di servizi collaterali all’avvolgimento, quali il rintracciamento e la vendita di accessori da viaggio (valigeria e travel goods in genere)”.
Per quanto attiene alla crescita, precisa Notari, “Nei prossimi 3 anni intendiamo aumentare la presenza negli aeroporti portandoli dagli attuali 22 al target di 30 scali. Sviluppo grazie al quale centrare anche l’obiettivo di elevare il giro d’affari ad oltre 40 milioni”.
Sviluppo da perseguire prioritariamente “verso quei siti che sono o vogliono diventare veri e propri hub per i voli a lungo raggio, prevalentemente verso il sud del mondo. Aeroporti in grado di offrire servizi di eccellenza per soddisfare le richieste di una domanda sofisticata ed in forte sviluppo”.
Uno sviluppo da perseguire tramite una pluralità di opzioni, fra le quali anche quella “di offrire agli operatori marginali la possibilità di entrare in un network mondiale e come tale riconoscibile e dotato di strumenti e tecnologie all’avanguardia”.
La tecnologia rappresenterà sempre più un elemento distintivo per servizi di qualità
Un altro asse di sviluppo è quello tecnologico ed in questa direzione “stiamo lanciando un servizio di assistenza per tracciare il bagaglio con annesso indennizzo per ritardata consegna o perdita vera e propria”.
Questo nuovo servizio “verrà lanciato attraverso un’App, che sviluppiamo ormai da due anni, e si rivolge a quei passeggeri che non passano attraverso i punti vendita”. Milioni di potenziali clienti oggi senza assistenza in quanto, come precisa Rudolph Gentile, presidente di Safe Bag, “i passeggeri che utilizzano il nostro servizio presso i punti vendita Safe Bag sono oggi mediamente il 2% di quelli che transitano negli aeroporti, mentre l’altro 98% non lo conosciamo e quindi sono senza assistenza aggiuntiva in caso di ritardata consegna o smarrimento”.
Ed è proprio a questi “milioni e milioni di potenziali clienti a cui ci rivolgiamo con la nuova App Safe Bag 24 che è in rampa di lancio per il 2017”.
Un business in forte crescita e con elevate potenzialità
Alessandro Notari, ad di Safe Bag, traccia le potenzialità del business della protezione bagagli all’interno degli aeroporti, nicchia del più ampio mercato airport retail.
“Il nostro potenziale di mercato – ricorda Notari – è pari al numero dei passeggeri che transitano negli aeroporti di tutto il mondo: 5,6 miliardi di passeggeri, un numero di viaggiatori che si movimenta su circa 1.000 aeroporti. Tuttavia circa l’80% dei passeggeri, pari a 4,4 miliardi, transita solo sui primi 200 aeroporti”.
Ed è proprio su questi 200 scali che “noi di Safe Bag ci concentreremo per rafforzare una presenza che già oggi ci colloca fra i principali operatori globali con una quota di mercato pari al 6%, mentre un altro 22% è gestito da 2-3 player di riferimento e poi esiste un altro 22% che invece fa capo ad un elevatissimo numero di piccole realtà locali”.
In sostanza, completa il Ceo, “il 50% degli scali aeroportuali internazionali assimilabili ad hub e quindi penetrabili non dispone di servizio, pertanto vi è una grossa fetta di mercato ancora da esplorare e conquistare”.
Nel 2016 si è concluso con successo il risanamento
Un percorso “completato con successo lo scorso anno ed ora”, come ricorda Notari, “guardiamo al futuro in maniera costruttiva perché possiamo vantare un portafoglio virtuoso che sviluppa margini sostenibili”.
Il nostro modello, aggiunge il Ceo di Safe Bag, “esprime una redditività su cui possiamo contare almeno per i prossimi 4 anni, questa la durata dei contratti più importanti, cioè quelli presso gli aeroporti di Parigi, Miami e quelli portoghesi: oggi infatti la durata media ponderata del portafoglio concessioni è superiore a 4 anni”.
E nel frattempo abbiamo una pipeline di gare a cui parteciperemo con la congrua aspettativa di portare da 22 a 30 il numero di aeroporti serviti. Iniziative grazie alle quali “rafforzare ulteriormente il potenziale reddituale dopo i progressi conseguiti negli ultimi trimestri”.
Il recupero della marginalità è stato forte e sostenibile
Il 2016 dovrebbe chiudersi con la conferma del trend conseguito nei primi sei mesi dell’esercizio quando sono emersi i frutti della conclusione della citata riorganizzazione e della focalizzazione del business su aree a più elevata marginalità.
A fine giugno il giro d’affari consolidato si era infatti attestato a quasi 12 milioni con il calo del 9,4% connesso ai minori volumi dell’aeroporto di Miami per l’outside wrapping ed alla razionalizzazione delle concessioni, con relativa chiusura di quelle a bassa o negativa marginalità.
Scelte dolorose ma necessarie, come emerge dall’analisi degli indicatori di redditività, sostenuti dal buon andamento di Ebitda ed Ebit, tornati entrambi positivi rispettivamente a 1,5 ed 1,1 milioni.
L’attività di riorganizzazione, cardine del forte recupero di marginalità, ha visto anche la riduzione dei costi generali e del personale e la chiusura di scali a minor marginalità quali Alghero, Palermo, Bari e Brindisi. A questa si aggiunge la miglior performance dell’aeroporto di Miami, grazie alla rinegoziazione delle royalties e del minimo garantito.
Confermata la diversificazione internazionale, con gli Stati Uniti primo mercato di riferimento con il 45% dei ricavi, la Francia secondo con il 30%, l’Italia con il 10%, seguita da Portogallo (8%), Svizzera (6%) e Canada (1%).
Il conto economico si chiude con un utile netto di 0,8 milioni, a fronte di una perdita di pari importo registrata nel primo semestre 2015.
In sensibile miglioramento anche l’indebitamento finanziario netto, in riduzione a 1,3 milioni dai 2,8 milioni di fine 2015, grazie alla generazione di cassa della gestione operativa.
I target per il 2016
Safe Bag ha illustrato a giugno le guidance 2016, con ricavi in flessione dell’8% a 26 milioni circa per effetto della chiusura delle concessioni a marginalità ridotta o negativa e della rinegoziazione della concessione presso l’aeroporto di Miami, che ha subito una revisione del minimo garantito da 9,6 a 3,5 milioni di dollari e una riduzione delle royalties dal 52% al 35% per il periodo 2016-2021.
Iniziative i cui effetti sono marcati ed evidenti sul fronte della redditività poiché l’Ebitda è tornato positivo, circa 3 milioni dopo una deficit di 0,8 milioni nel 2015, merito anche il risparmio di circa 1,3 milioni annui sui costi generali e del personale.
Le stime 2016 evidenziano inoltre un debito dimezzato a 1,4 milioni ed azzerato a livello di adjusted calcolato includendo i depositi verso banche per il rilascio delle fidejussioni presentate agli aeroporti e i depositi di cassa versati presso gli aeroporti dove opera la società.
Lo scenario e le aspettative dei prossimi 18-24 mesi
Il mercato della protezione bagagli si presenta particolarmente frammentato e caratterizzato da molti operatori locali attivi in aeroporti di piccole medie dimensioni.
E Safe Bag, rispetto ai concorrenti, “offre una gamma di servizi ad elevato valore oltre alla protezione dei bagagli grazie agli investimenti in tecnologia attuati in questi anni per creare uno standard di servizio elevato e differenziante; una vera barriera all’ingresso in virtù della quale – prosegue il Ceo Notari – noi di Safe Bag siamo la migliore scelta per i consumatori e gli aeroporti”.
Ma c’è pure altro in quanto, prosegue il capo azienda, “siamo quotati e trasparenti, abbiamo una control room centralizzata che garantisce il rispetto dei parametri di qualità in tempo reale, mentre dedichiamo una rete intranet agli aeroporti per l’accesso alle vendite e disponiamo anche di un portafoglio di servizi a partire dalla citata App per il tracking e punti vendita di accessori di viaggio”.
Uno scenario grazie al quale “ci attendiamo un progresso della redditività, attesa intorno al 15-20% in termini di Ebitda margin, grazie anche a investimenti e capitale di funzionamento contenuti”.
Risultati che consentiranno in futuro di remunerare gli azionisti. In questa direzione l’assemblea straordinaria dei soci dello scorso 24 febbraio ha deliberato di ridurre l’importante capitale sociale (di oltre 13 milioni) imputando una parte di esso (circa 3 milioni) a riserve disponibili.
“Siamo convinti che Safe Bag possa diventare un vero e proprio titolo da “cassettista”, visti i pochi debiti finanziari, con un giro d’affari stabile per i prossimi 4 anni, legato ai flussi aeroportuali – peraltro in crescita – e una politica di dividendi ricorrente” sostiene Rudolph Gentile, presidente di Safe Bag.
Criticità – rischi geo-politici e comportamenti illegali dei piccoli operatori
La presenza sul mercato di operatori illegali, che “saccheggiano” la clientela con prezzi al ribasso rappresenta un fattore di rischio allo sviluppo dell’attività.
Inoltre, la possibile riduzione del volume di passeggeri per ragioni geopolitiche, potrebbe ostacolare il percorso di crescita.
Ecco perché i driver che guidano la scelta su quali aeroporti puntare per crescere sono i volumi degli aeroporti, la conoscenza dei contratti in corso e le possibili proiezioni geo-politiche.
Analisti – lo specialist vede rosa e suggerisce l’acquisto
Safe Bag è seguita da Ubi Banca, che nel report di fine settembre 2016 aggiornato con i dati del 1° semestre 2016 ha confermato l’indicazione di acquisto con Buy e target price portato da 1,3 a 1,44 euro in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione relative al biennio 2016/2018.
Gli analisti prevedono che l’azienda quotata al segmento Aim possa chiudere l’esercizio 2016 con un utile per azione di 0,07 euro.
Nello specifico, i ricavi per il 2016 sono attesi in calo, mentre segneranno una crescita nel biennio successivo.
Nel 2017 il fatturato dovrebbe attestarsi a 27,7 milioni, per poi salire ulteriormente nel 2018 a 29,2 milioni. L’Ebitda tornerà positivo già nel 2016 e pari a 2,9 milioni per raggiungere 3,8 milioni nel 2018, con una marginalità in progressivo aumento fino a raggiungere il 12,8% nel 2018.
Borsa – una sovraperformance sostenuta dai fondamentali
Safe Bag è quotata a Piazza Affari da settembre 2013 sul segmento dell’Aim, un mercato particolare in quanto caratterizzato da volumi contenuti e scarsa dinamicità. Operazione che comunque ha consentito di avere una maggiore visibilità e un’apertura al mercato dei capitali.
Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 21,9% sovraperformando il Ftse Aim Italia che ha evidenziato una crescita del 5,5 per cento. Il tutto grazie anche alle aspettative rivenienti da un turnaround di successo e da un potenziale di sviluppo importante.
Dinamica riproposta anche su periodi più lunghi. Sulla distanza dei 12 mesi, il titolo Safe Bag ha infatti messo a segno un progresso di oltre il 63,7% oscillando tra un massimo di 1,2 euro e un minimo di 0,6 euro, sovraperformando il Ftse Aim Italia che ha segnato la cui performance è stata pari allo -2 per cento.
Anche la dinamica dei volumi, aspetto spesso ostico per un segmento come il Ftse Aim Italia, è favorevole a Safe Bag, con il turnover del capitale 2016 che si attesta al 4,1% contro una media del Ftse Aim Italia del 1,1%.
In particolare i titoli hanno evidenziato un’accelerazione l’8 e il 9 giugno scorso dopo che i vertici della società hanno rinegoziato gli accordi con l’aeroporto di Miami e annunciato un sensibile recupero di marginalità e il dimezzamento dell’indebitamento finanziario netto per fine 2016.
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