L’esercizio 2016 è stato caratterizzato da un calo dei ricavi a 152,3 milioni (-6,6%), che unitamente ad oneri non strutturali sul personale ha portato in negativo per 1,9 milioni l’Ebitda, facendo chiudere la gestione operativa con un deficit di 10,9 milioni (+83,7% rispetto alla perdita di 6 milioni del 2015). Il risultato finale negativo per 62,4 milioni (vs. perdita 2015 di 20 milioni), risente altresì di svalutazioni di immobilizzazioni immateriali a vita indefinita per complessivi 45,4 milioni. Disponibilità finanziarie nette in aumento a 134,3 milioni.
Il CdA guidato da Francesco Gaetano Caltagirone ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2016 chiuso con ricavi consolidati per 152,3 milioni, in flessione del 6,6% rispetto ai 163 milioni del 2015, anche per effetto delle mancate uscite dei quotidiani del gruppo dovute alle giornate di sciopero indette dal personale poligrafico.
In dettaglio i ricavi diffusionali si sono ridotti dell’8,7 per cento, mentre la raccolta pubblicitaria ha segnato una contrazione del 4,6 per cento, mediando il calo pari al 5,9% dei ricavi pubblicitari sulle edizioni cartacee, con l’incremento del 4,9% degli adv su internet. L’incidenza di quest’ultima componente sul fatturato pubblicitario complessivo è salita al 13,4 per cento.
L’Ebitda è passato da un risultato positivo di 3,1 milioni a uno negativo di 1,9 milioni, per effetto di 4,5 milioni di oneri non strutturali sul personale legati ai piani di riorganizzazione. Al netto di tali oneri il margine operativo lordo sarebbe stato positivo per 2,6 milioni.
Di riflesso l’Ebit adjusted risulta negativo per oltre 10 milioni (a fronte dei 6 milioni del 2015), dopo ammortamenti per 6,5 milioni (-3,2%) e svalutazione di crediti per 1,8 milioni (invariati a/a).
Sul deficit finale di 62,4 milioni pesano poi oneri finanziari netti per 8,4 milioni (vs. proventi netti per 8,7 milioni del 2015) e svalutazioni di immobilizzazioni immateriali a vita indefinita per complessivi 45,4 milioni (22 milioni nel 2015).
A fine dicembre scorso la posizione finanziaria del gruppo presenta disponibilità nette per 134,3 milioni, in aumento di 11,4 milioni rispetto ad un anno prima, per effetto principalmente dell’incasso derivante dalla cessione sul mercato di azioni quotate al netto del fabbisogno finanziario operativo.
Il processo di riorganizzazione, avviato nel precedente esercizio, che ha portato il gruppo ad essere strutturato per aree funzionali non è ancora terminato e, una volta a regime, dovrebbe “contribuire positivamente all’equilibrio economico del gruppo”.