Avvio in territorio negativo per i listini del Vecchio Continente, nel giorno della seconda riunione dell’anno della Banca centrale europea. Intorno alle 9:15, sono in lieve calo il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Ftse Mib di Milano (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,2%), mentre viaggia in controtendenza l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
L’attenzione dei mercati oggi sarà concentrata soprattutto sul meeting della Bce. Non sono previste particolari sorprese, con i tassi che saranno confermati sui livelli attuali e il Quantitative easing che proseguirà fino a dicembre come stabilito.
Secondo alcuni operatori, però, il recente andamento dell’inflazione potrebbe indurre l’Eurotower a cominciare a parlare di un futuro allentamento dell’attuale politica monetaria ultra accomodante.
Da sottolineare però che se da una parte è vero che l’inflazione è vicina al target del 2%, dall’altra l’incremento dei prezzi è stato trainato soprattutto dagli energetici ponendo qualche dubbio sulla possibilità di una futura crescita sostenibile.
Dato ormai per certo, invece, un rialzo dei tassi la prossima settimana da parte della Fed, dopo che il report Adp ha mostrato un aumento a febbraio degli occupati Usa del settore non agricolo di gran lunga superiore alle previsioni. In attesa dei dati ufficiali del dipartimento del Lavoro in agenda domani, oggi usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Intanto il dollaro si mantiene ben intonato nei confronti delle altre valute, con il cambio EUR/USD a 1,0535 e l’USD/JPY a 114,5.
Tra le materie prime, leggero rimbalzo del petrolio dopo essere crollato ieri sui minimi da inizio anno in seguito all’ennesimo incremento delle scorte Usa mostrato dai dati settimanali pubblicati dall’Eia. Il Brent (+0,9%) risale a 53,6 dollari e il Wti (+0,6%) a 50,6 dollari.
La prospettiva dell’imminente rialzo dei tassi da parte della Fed, e il contestuale rafforzamento della moneta americana, continua invece a pesare sui metalli preziosi, con l’oro sceso in area 1.205 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 187 punti base, mentre continua il movimento al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato, con il decennale italiano salito al 2,27 per cento.
Tornando a Piazza Affari, ancora in calo i petroliferi dopo lo scivolone di ieri del greggio, con TENARIS (-2,6%), SAIPEM (-1,8%) ed ENI (-1,4%).
Poco sopra la parità i bancari, ad eccezione di UBI (-0,3%), con UNICREDIT (+0,4%), INTESA (+0,3%) e BANCO BPM (+0,1%).
Continua il buon momento degli assicurativi con GENERALI (+0,5%) e UNIPOL (+0,6%) ancora tra i migliori del Ftse Mib, mentre nel settore del risparmio gestito AZIMUT apre sulla parità in attesa dei risultati 2016.
In lieve ribasso FCA (-0,4%), che si porta con sé anche EXOR (-0,5%), dopo che ieri Volkswagen ha negato una possibile fusione tra i due gruppi.