Azimut – Bene le commissioni ricorrenti nel 2016 (+7,1%)

Nel 2016 il gruppo ha scontato minori commissioni variabili, che avevano invece influenzato positivamente il risultato del 2015, nonché l’aumento dei costi di acquisizione e operativi. Positivo, invece, l’andamento delle commissioni ricorrenti. Il gruppo ha consuntivato così ricavi per 705,6 milioni (-0,3% a/a). Il reddito operativo si è fissato a 205,3 milioni (-26,6% a/a) e l’utile netto a 172,7 milioni (-30,2% a/a).

L’incertezza e la volatilità dei mercati finanziari che hanno contraddistinto il 2016 si sono riflessi sui risultati del gruppo Azimut.

I ricavi si sono attestati a 705,6 milioni, con una lieve flessione dello 0,3% rispetto al 2015. Nello specifico, le commissioni variabili, sono scese da 158,5 milioni a 130,8 milioni. In aumento del 7,1% invece le commissioni ricorrenti a 518,9 milioni.

Segnano un arretramento anche i ricavi assicurativi a 38,6 milioni (-12,6%) e gli altri ricavi a 17,4 milioni (-14,6%).

I costi di acquisizione sono aumentati a 325,4 milioni (+11,9%), in relazione all’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker che con 141 nuovi ingressi hanno raggiunto a fine dicembre 1.637 unità.

L’effetto combinato di tutto questo si traduce in un calo dell’8,8% a 380,2 milioni del margine lordo.

In crescita del 27,7% a 174,9 i costi operativi, per effetto del consolidamento delle partecipazioni estere e degli oneri connessi agli investimenti software effettuati.

Conseguentemente il risultato operativo si riduce del 26,6% a 205,3 milioni.

L’esercizio si chiude con un utile netto di 172,7 milioni (-30,4%), dopo aver contabilizzato oneri finanziari netti pari a 14,1 milioni e 6,3 milioni di costi non ricorrenti

Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di 1 euro, con stacco che avverrà il 22 maggio, mentre la record date e il pagamento sono fissati nei due giorni successivi.

Dal lato patrimoniale a fine 2016 la posizione finanziaria netta scende a 192,3 milioni dai 336,2 milioni di dicembre 2015, dopo il pagamento di dividendi ordinari per circa 200 milioni e acquisizioni all’estero per circa 54 milioni. La posizione finanziaria netta include anche versamenti pari a circa 85 milioni per acconti d’imposta, bollo virtuale e riserve matematiche.