I prezzi delle azioni della società di raffinazione sono in forte crescita (+2,9%) a 1,7 euro sovraperformando il mercato del 1,9 pe cento.
Dinamica anche legata al forte calo del greggio che da mercoledì ha perso oltre il 6 per cento. Ricordiamo infatti che per le caratteristiche intrinseche al business, le raffinerie guadagnano dal calo dei prezzi del petrolio.
Basti pensare al costo dei consumi interni che vale circa il 6% del barile da raffinare. Infatti una raffineria per svolgere la propria funzione consuma circa il 6% del greggio in lavorazione, in parte necessari per il funzionamento interno degli impianti (quindi per il riscaldamento degli idrocarburi al fine di dar luogo ai processi produttivi) e in parte perché per ragioni chimiche una piccola percentuale dell’oro nero viene persa. La riduzione del prezzo del greggio dunque porta ad un risparmio enorme che impatta direttamente sull’Ebitda della società.