Il Ftse Mib termina la settimana in parità mentre il comparto bancario, spinto anche dalle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, guadagna sui cinque giorni il 3% ma non riesce a fare meglio del corrispondete indice europeo (+3,8%).
I mercati europei hanno reagito positivamente alle parole del presidente dell’Eurotower, che ha confermato i livelli dei tassi d’interesse e la durata del programma di acquisto di asset, anche se ha poi precisato che il programma potrà essere esteso nel tempo finché non sarà raggiunta un’inflazione core nell’intorno del 2 per cento.
A beneficiare di questo scenario sono stati soprattutto i titoli degli istituti di credito, tra cui spiccano Mediobanca e Intesa che hanno riportato entrambe un progresso del 4,1% nell’ottava.
La banca guidata da Carlo Messina in settimana ha ufficializzato la cessione dell’intera quota detenuta in Allfunds per un corrispettivo di 900 milioni ai fondi Hellman&Friedman e Gic, fondo sovrano di Singapore. Da questa operazione l’istituto contabilizzerà una plusvalenza di circa 800 milioni.
Stessa performance (+3,1%) per le due lombarde, Ubi e Banco Bpm con quest’ultima che starebbe definendo la cessione di un pacchetto da 750 milioni di npl, mentre la banca guidata da Victor Massiah giovedì ha raccolto 500 milioni tramite il collocamento di un‘obbligazione subordinata Tier2.
Da segnalare infine Popolare di Sondrio che mette a segno un progresso del 3,8% sui cinque giorni. L’istituto valtellinese venerdì ha deliberato di promuovere un’offerta pubblica di scambio volontaria su cinque obbligazioni ordinarie fino a un ammontare nominale massimo di 157 milioni.