Il gruppo pesarese pubblicherà domani 14 marzo i risultati definitivi del 2016, dopo aver comunicato lo scorso 28 febbraio alcuni dati preliminari in concomitanza dell’aggiornamento del piano industriale 2017-2019.
Biesse ha chiuso lo scorso esercizio con un sviluppo superiore alla guidance di tutti i principali aggregati economici. I ricavi 2016 hanno segnato un record pari a 618 milioni, in crescita del 19,1% su base annua e superiori al target di 572 milioni. Migliore del previsto anche l’Ebitda, cresciuto del 18,2% a 76 milioni, e la posizione finanziaria netta, pari a 4,9 milioni rispetto agli 0,1 milioni del 31 dicembre 2015.
L’order intake, infine, è salito dell’11% a 493 milioni, portando a una crescita del backlog del 16% a 164 milioni.
In seguito agli ottimi risultati ottenuti nel 2016, il management ha aggiornato il piano industriale 2017-2019, i cui numeri principali sono:
- Ricavi in crescita con un cagr triennale del 10,1% a 825 milioni nel 2019;
- Incremento del valore aggiunto con un cagr triennale dell’1,3% e un’incidenza del 42,1% nel 2019;
- Aumento della marginalità operativa con un cagr triennale dell’11,6% dell’Ebitda e del 12,5% dell’Ebit;
- Free Cash Flow positivo per complessivi 69 milioni nel triennio post investimenti e dividendi programmati;
- Posizione finanziaria netta positiva per 44,7 milioni nel 2019;
- Dividendo stabile a 9,8 milioni, 0,36 euro per azione, nell’arco del piano.
Da un confronto con le stime del business 2016-2018 diffuso nel febbraio 2016, si notano tassi di crescita leggermente inferiori rispetto a quelli previsti precedentemente. Ciò è spiegato in primo luogo dal fatto che Biesse è riuscita ad anticipare gli obiettivi di crescita dei ricavi rispetto all’orizzonte temporale previsto.
Il gruppo intende comunque aumentare la propria diversificazione nelle diverse aree di business, stimando tassi di crescita superiori in tutti i mercati di riferimento. Il cagr 2017-2019 della divisone Glass&Stone è previsto del 12%, rispetto al 7% del settore, mentre quello della divisione Meccatronica dell’11%, rispetto al 5% del mercato.
Il tutto senza dimenticare il contributo del core business, la divisione Wood, stimato in crescita del 9% annuo rispetto al 4% del settore.
L’ulteriore impennata del fatturato registrata nel 2016 ha inoltre consentito una parallela accelerazione degli investimenti, in particolare in risorse umane, anticipando lo scorso anno l’assunzione di 150 persone prevista inizialmente nel 2017.
Proprio i forti investimenti pianificati costituiranno uno dei principali driver della crescita, soprattutto per quanto riguarda la necessità di accelerare sull’innovazione dell’industria 4.0.
Il gruppo si trova infatti tutt’ora nella fase di investimento per andare in tale direzione, secondo una filosofia semplice: abbattere i costi, migliorare il lavoro e ottimizzare i processi.
Tutto ciò comporta necessariamente dei costi, spiegando dunque i tassi di crescita inferiori rispetto al business plan 2016-2018 dell’Ebitda e dell’Ebit, ma che sono funzionali per un futuro ulteriore miglioramento della redditività.
L’obiettivo è infatti quello di raggiungere una maggiore efficienza attraverso un processo che si può riassumere attraverso il concetto di servitization. Mantenendo gli sforzi per contenere i costi, in particolare quelli del personale che nonostante stimati in crescita dovrebbero avere un’incidenza sul fatturato inferiore al 30%, il gruppo intende ottenere un maggior contributo dai ricavi da servizi e quindi maggiore redditività.
I margini sui servizi, infatti, sono più elevati rispetto a quelli sulla vendita di macchinari ed aumentare il peso di tale segmento comporterà uno sviluppo ulteriore della profittabilità del gruppo, con una marginalità superiore al 20 per cento.
Infine, nonostante i forti investimenti previsti, la posizione finanziaria netta a fine piano è stimata positiva per circa 45 milioni, con la forte generazione di cassa che dovrebbe essere in grado di finanziare il ciclo di Capex.