Mercati – Ftse Mib di nuovo sopra la parità, bene Fca e Banca Mediolanum

Intorno alle 15:30 le borse europee scambiano in lieve rialzo, nella prima seduta di una settimana densa di avvenimenti. Il Ftse 100 di Londra, il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi guadagnano fra lo 0,3 e lo 0,4%, mentre il Ftse Mib di Milano (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid sono sostanzialmente flat.

Nel frattempo, a Wall Street, i principali listini americani hanno aperto cauti, complice l’assenza di spunti macro, in attesa della riunione della Federal Reserve, che mercoledì sera comunicherà la propria decisione sui tassi di interesse, con un rialzo di 25 punti base già ampiamente scontato dai mercati.

Sempre mercoledì sono in programma le elezioni politiche in Olanda, con possibili ripercussioni sulla stabilità della zona euro, mentre oggi sono attesi sviluppi sul fronte Brexit, con la Camera dei Comuni britannica chiamata a deliberare sugli emendamenti al decreto legge per l’uscita dall’Unione Europea.

Qualora il decreto venisse approvato da entrambe le camere il governo del Regno Unito potrebbe far scattare già domani l’articolo 50. Nel frattempo il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ha annunciato che settimana prossima comincerà l’iter per un referendum sull’indipendenza dal Regno Unito, con la consultazione prevista tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019.

Intanto il dollaro recupera terreno nei confronti dell’euro, con il cambio EUR/USD che ritraccia dai recenti massimi di un mese scivolando a quota 1,066. Sostanzialmente stabile l’USD/JPY a 114,7, mentre avanza la sterlina (GBP/USD a 1,223) in scia alla possibile accelerazione sulla Brexit.

Sul fronte macro la produzione industriale italiana fa segnare un brusco stop a gennaio, con un calo su base mensile del 2,3% a fronte del -0,8% preventivato dagli analisti. Si tratta della peggior discesa dal gennaio 2012, quando fu rilevata una diminuzione del 2,8 per cento.

Sul mercato obbligazionario resta poco mosso lo spread Btp-Bund dopo le aste di titoli a 3 e 7 anni, che hanno portato al collocamento di 2,75 miliardi di Btp 2019 allo 0,37% e 3,5 miliardi di Btp 2024 all’1,9 per cento. Il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco si attesta a 187 punti base, con il rendimento del primo al 2,325 per cento.

Tra le materie prime prosegue la discesa del petrolio con il Brent (-0,3%) a 51,2 dollari e il Wti (-0,5%) a 48,3 dollari. Continuano a pesare i timori per l’aumento della produzione Usa, che sta vanificando i tagli concordati dalla Russia e dai paesi Opec.

A Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto FCA (+2,1%), BANCA MEDIOLANUM (+2,1%) e SAIPEM (+1,8%). Ben intonati, nell’automotive, anche FERRARI (+1,1%) e BREMBO (+0,6%).

Contrastati i bancari, con INTESA a +0,6%, mentre UNICREDIT cede lo 0,2% in attesa dei risultati definitivi del 2016. Positiva BANCO BPM (+0,6%), che potrebbe cedere il suo 39% di Agos Ducato a Credit Agricole.

Prese di profitto su POSTE ITALIANE (-0,3%) dopo l’ottima performance della scorsa ottava, mentre perde consistenza l’ipotesi che l’attuale Ad Francesco Caio sia spostato alla guida di Finmeccanica.

In rialzo di mezzo punto percentuale ATLANTIA dopo i risultati dell’esercizio 2016, chiuso con un utile netto in forte crescita (+32%) a 1,12 miliardi.