La multinazionale italiana archivia il 2016 con un incremento a doppia cifra dei principali aggregati economici, redditività sostanzialmente stabile e indebitamento finanziario netto in forte calo.
I ricavi consolidati balzano del 18,1% a 1.310,8 milioni. Sia il mercato domestico che la quota export (superiore all’86%) hanno evidenziato ottimi risultati. Con riferimento alle linee di business la crescita è dovuta al positivo andamento delle vendite di macchine automatiche verso i settori del farmaceutico e del food e al contributo dei neoacquisiti business Medtech e Telerobot, consolidati rispettivamente da aprile e da maggio 2016.
L’Ebitda adjsted si fissa a 185,1 milioni, in progresso del 17,5% mantenendo la marginalità stabile al 14,1 per cento. L’Ebit ammonta a 141,3 milioni in aumento del 22,2 per cento. Il Ros è al 10,8%, in lieve miglioramento (+40 basis point). L’utile di competenza degli azionisti passa dai 69,9 milioni del 2015 agli attuali 93,5 milioni (+33,8%).
Al 31 dicembre il portafoglio ordini ammonta a 766,2 milioni (+17,9% rispetto ai 649,9 milioni al 31 dicembre del 2015).
In forte diminuzione l’indebitamento finanziario netto a 99,9 milioni, dai precedenti 163,1 milioni. Il dato include anche l’esborso di 24,5 milioni per l’acquisizione del business Medtech e Telerobot.
Per il 2017 il management si aspetta ricavi superiori a 1,4 miliardi e un Ebitda a 205 milioni. Risultati che dovrebbero beneficiare dell’elevata consistenza del ptf a fine 2016, superiore al 60% del fatturato previsto per il 2017, e del buon andamento degli ordinativi nei primi due mesi di quest’anno.
Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti (21 aprile) un dividendo di 1,6 euro per azione contro 1,4 euro relativi all’esercizio precedente, con stacco cedola il 22 maggio prossimo.