Mercati – Milano in rosso con le banche, attesa per Fed e elezioni Olanda

Le borse europee archiviano la seduta in territorio negativo, ad eccezione del Dax di Francoforte invariato. Il Ftse 100 di Londra limita i danni chiudendo a -0,1%, il Cac 40 di Parigi termina a -0,5% mentre il Ftse Mib di Milano (19.537 punti) e l’Ibex 35 di Madrid archiviano le contrattazioni in calo dello 0,9 per cento.

Anche a Wall Street i principali listini americani scambiano in ribasso, in un clima di persistente attesa per la riunione della Fed. Domani sera la banca centrale americana comunicherà la decisione sui tassi, che con ogni probabilità saranno alzati dello 0,25%, ma gli operatori cercano soprattutto indicazioni dal discorso di Janet Yellen sul ritmo dei prossimi interventi.

Sempre negli Stati Uniti, sul fronte macro, i prezzi alla produzione di febbraio sono cresciuti in misura superiore alle attese (+0,3% su base mensile, +2,2% rispetto all’anno precedente). In Europa la rilevazione Zew di marzo del sentiment sull’economia tedesca è risultata inferiore alle attese ma in crescita rispetto a febbraio.

Delude le aspettative anche l’indice relativo alle condizioni economiche in Germania mentre il sentiment sulla fiducia nella zona euro è salito rispetto a febbraio, superando anche il consensus. Sempre per quanto riguarda l’Eurozona, infine, la produzione industriale di gennaio ha fatto segnare un +0,9% su base mensile rispetto al +1,3% atteso, migliorando il -1,2% del mese precedente.

Intanto il dollaro recupera terreno sull’euro (EUR/USD a 1,064), con la moneta unica appesantita anche dall’incertezza politica per le elezioni in Olanda di domani. Debole invece la sterlina (GBP/USD a 1,216) dopo il voto favorevole delle Camere sulla legge Brexit e la notizia di un possibile referendum in Scozia per ottenere l’indipendenza dal Regno Unito.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund chiude sostanzialmente invariato a 188 punti base, con il rendimento del Btp in calo al 2,325 per cento.

Tra le materie prime nuova brusca discesa del petrolio, con Brent e Wti in calo di circa 2 punti percentuali rispettivamente a 50,4 e 47,3 dollari in scia ai timori per la crescita delle scorte Usa. Gli operatori sono inoltre in attesa di capire se il taglio Opec verrà rinnovato anche nel secondo semestre, ma per ora soltanto il Kuwait ha mostrato un reale interesse ad estendere il periodo.

A Piazza Affari, pesano le vendite sui bancari, in particolare UBI (-2,5%), BPER (-2,6%) e BANCO BPM (-3%). L’istituto emiliano è pronto a rinnovare il proprio cda nell’assemblea del prossimo 8 aprile, in cui i fondi punteranno a entrare attivamente nella governance del gruppo dopo la presentazione di una lista.

In calo anche UNIPOLSAI (-2,3%), YNAP (-2,3%) e SNAM (-2,3%), che ha annunciato il lancio di un prestito obbligazionario equity linked per 400 milioni.

Poco mosse, invece, le altre utilities, con ENEL a -0,3%, ITALGAS a +0,1%, TERNA a +0,2% e A2A a +0,3 per cento.

Volatile FCA, che termina a -0,3% in attesa della possibile revisione sulle regole in tema emissioni da parte del presidente Usa Donald Trump. Sempre nell’automotive, bene BREMBO (+0,7%), che realizza la miglior performance del listino.

In frazionale rialzo anche AZIMUT (+0,6%), RECORDATI (+0,5%) e STM (+0,4%).

Sottotono i petroliferi, in scia al calo del greggio, con ENI a -1,2%, SAIPEM a -1,3% e TENARIS a -0,7 per cento.

POSTE ITALIANE chiude in rosso (-0,8%) sui timori di un imminente cambio al vertice ma si stacca dai minimi intraday, in attesa dei risultati 2016 che verranno pubblicati domani.