Il CdA di Nice comunica i risultati 2016 del gruppo che mostrano un giro d’affari aumentato del 7,4% a oltre 309 milioni, (+9,3% a cambi costanti). L’Ebitda, comprensivo di oneri non ricorrenti per 1,1 milioni sale a 44,5 milioni (+7%), mentre l’Ebit diminuisce del 14,6% a 28,3 milioni; al netto della svalutazione per impairment test, l’Ebit adjusted cifra in 35,4 milioni (+7%). L’utile netto di pertinenza reported si ferma a 13,1 milioni (-14%), mentre adjusted si fissa a 19 milioni dai 15,2 milioni di fine 2015. Aumentano le liquidità nette a 5,9 milioni dai 0,5 milioni di un anno prima. Deliberata la distribuzione di un dividendo di 0,1 euro per azione (0,0703 euro nel 2016) in pagamento del 1° giugno 2017.
Il 2016 del gruppo produttore di sistemi evoluti di automazione è stato caratterizzato dalla focalizzazione ed espansione del core business anche attraverso operazioni straordinarie e i risultati confermano la bontà delle azioni intraprese in questa direzione.
Nell’anno il fatturato ha superato 309 milioni, con una crescita del 7,3% a cambi correnti e del 9,3% a cambi costanti, sostenuto dal positivo andamento manifestato nei principali mercati di operatività. In particolare, il business Home and Building Automation, escludendo le vendite realizzate da FontanaArte ceduta con efficacia dal quarto trimestre 2016, ha apportato ricavi pari a 299,5 milioni in crescita del 9% a cambi correnti e dell’11% a cambi costanti.
In particolare, negli Stati dell’Europa a 15 (escluso Italia e Francia), che rappresentano il 28% del totale, il fatturato è salito a 84 milioni (+6,5% a cambi correnti e +7,4,% a cambi costanti). Italia +2,6% a 32,5 milioni e Francia +5,1% a 40,3 milioni. Assumono maggior peso le vendite provenienti dal Resto del Mondo, dal 26,6% al 29,5% del totale, raggiungendo 88,3 milioni (+20,7% a cambi correnti e + 24,7% a cambi costanti).
Proporzionale all’andamento delle vendite, l’Ebitda, comprensivo di oneri non ricorrenti per 1,1 milioni (non presenti nel 2015) segna una crescita del 7% a 44,5 milioni, al netto dei quali risulterebbe pari a 45,7 milioni con un’incidenza sui ricavi al 14,8% dal 14,5% di fine 2015.
L’Ebit cifra in 28,3 milioni, (-14,6%) rispetto ai 33,1 milioni del 2015, spesati ammortamenti quasi raddoppiati a 16,2 milioni. Il risultato include inoltre oneri non ricorrenti per complessivi 7,1 milioni relativi alla svalutazione per impairment test del marchio e dell’immobile di FontanArte. Al netto dei quali, l’Ebit adjusted segna un progresso del 7% a 35,4 milioni.
Diminuiscono sensibilmente gli oneri finanziari netti a 2,7 milioni (-35,5%).
L’utile netto, pari a 13,1 milioni (-14%), è inoltre comprensivo dell’effetto fiscale applicato alle citate svalutazioni, per complessivi 2,3 milioni. Ante oneri non ricorrenti l’utile netto adjusted risulta pari a 19 milioni, rispetto ai 15,2 milioni di fine 2015.
Sul fronte patrimoniale aumenta la liquidità netta del gruppo a 5,9 milioni (0,5 a fine 2015), grazie alla generazione di cassa e in presenza investimenti sostenuti per 22,8 milioni.
Il Board propone la distribuzione di un dividendo unitario di 0,1 euro (0,0703 euro nel 2016), in pagamento dal prossimo 1° giugno 2017.